Segreti in tavola
È una pianta che ha un sapore acidulo, piccantino, e viene chiamata in tanti modi diversi: per esempio barbaforte o cren…di cosa sto parlando? Del rafano, il suo nome più conosciuto.
È una pianta erbacea perenne della stessa famiglia dei ravanelli e della senape, e infatti il gusto è simile, un po’ acre e pungente. Il rafano è originario dell’Europa orientale ma oggi si coltiva in tanti altri paesi del mondo, anche in Italia, soprattutto nel nord.
È uno dei classici cibi che o si amano o si odiano, proprio per via del suo sapore tutto particolare. Se vi piace il wasabi o la senape, molto probabilmente apprezzerete anche il rafano.
Di questa pianta si utilizza soprattutto la radice, che può essere mangiata anche da sola, a fettine o alla julienne, ma di solito si aggiunge ad altri piatti per insaporirli, per esempio insalate o piatti di carne. La radice del rafano si utilizza per preparare la famosa salsa cren, di solito con aggiunta di aceto e pane. In realtà se ne potrebbero mangiare anche le foglie, quando sono ancora molto tenere. Comunque è piuttosto difficile trovare il rafano fresco in commercio, di solito si trova sott’aceto.
Il rafano contiene tante sostanze benefiche per il nostro organismo: vitamina B1 e C, sali minerali, e composti con proprietà antibiotiche, antinfiammatorie e depurative. Da sempre viene utilizzato per trattare reumatismi, difficoltà respiratorie, infezioni urinarie e problemi di digestione. Andrebbe però evitato se si soffre di gastrite o problemi renali.
(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato ai segreti dei surgelati)