Cinema e Serie Tv

24.09.2020

PADRENOSTRO:

Pierfrancesco Favino interpreta il vicequestore Alfonso, bersaglio di un attentato terroristico sotto gli occhi del figlio, di appena 10 anni, Valerio.
Una pagina nera, il terrorismo degli anni ’70, della storia del nostro paese che in questo film viene raccontata da un diverso punto di vista, quello infantile, e senza l’urgenza del dettaglio realistico e documentario. Il dettaglio realistico è dato dalle emozioni che sono quelle vissute in prima persona durante la sua infanzia dallo stesso regista, Claudio Noce, che le rappresenta con grande maestria.

I temi protagonisti di Padrenostro sono infatti il rapporto tra padre e figlio, e l’amicizia del piccolo Valerio con Christian, più grande di lui e anche più ribelle e stravagante.
Un’amicizia che, proprio come l’attentato, lo segnerà per tutta la vita. Sarà tramite questo cupo episodio che scoprirà sicuramente le bruttezze che a volte la vita nasconde ma anche il rapporto con suo padre e soprattutto il nobile sentimento dell’amicizia.

Il film è stato presentato al Festival di Venezia 2020 dove Favino ha vinto la Coppa Volpi come miglior attore.

 

WAITING FOR THE BARBARIANS:

Il film è un adattamento del romanzo di J. M. Coetzee di cui è omonimo. Un romanzo che è ambientato in un’altra epoca ma che, tematiche alla mano, ha molto in comune con i nostri tempi.
Si tratta di un film sul colonialismo e i suoi effetti collaterali come la lotta impari fra popoli nativi e colonizzatori “civilizzati”, la contrapposizione fra tradizione e modernità, la corruttibilità delle comunità barbare sedotte dalle culture apparentemente più evolute, la capacità e la pazienza dei popoli arcaici di resistere aspettando che l’invasione dello straniero passi e le tradizioni ritornino al loro posto.

La trama ruota intorno all’arrivo del colonnello Joll che, incaricato di riferire sulle attività dei barbari e sulla sicurezza al confine, inizia una serie di spietati interrogatori.
Prima di lui il confine con i barbari era controllato da un più mite magistrato in procinto di andare in pensione che manteneva uno stato quiete e ordinato. Il trattamento dei barbari per mano del colonnello e la tortura di una giovane donna barbara spingono il magistrato a una crisi di coscienza e porterà lo spettatore a domandarsi chi siano effettivamente i barbari.
Quando la permanenza diventa pretesa di dominio diventa difficile definire chi sono “gli altri”; in questo senso il film è quantomai contemporaneo, proprio come ha commentato il regista Ciro Guerra, nel suo debutto con una produzione internazionale.

 

Padrenostro e Waiting for the Barbarians dal 24 settembre al cinema!

 

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento dedicato alle altre uscite al cinema)