Good Life

07.05.2022

Generalmente non prestiamo molta attenzione ai tappi di sughero. Ci sbrighiamo a toglierlo, per assaporare il liquido che fino a quel momento è stato ben protetto. Eppure, anche questo ‘accessorio’ viene alla luce dopo un lungo processo, per mano di chi conosce bene il mestiere. Il sughero è largamente utilizzato per svariati motivi: è resistente, leggerissimo, elastico, comprimibile, impermeabile e imputrescibile. Queste qualità lo rendono un materiale perfetto per diversi settori merceologici. Tralasciando le sue virtù, c’è un dato molto, molto importante che non possiamo sottovalutare e che lo rende ecologico al 100%. Per estrarlo dalla pianta, non si rovina in alcun modo il tronco. Questo significa che la sughera – questo il nome dell’albero – continuerà a crescere indisturbata e a donare ossigeno alla terra. Per arrivare a ‘maturazione’, la sughera impiega circa 25 anni ma per avere tra le mani il sughero di alta qualità, però, devono passare altri dieci anni. Al termine della raccolta, il sughero viene selezionato e lasciato stagionare all’aperto per almeno sei mesi per poi essere pulito, appiattito e tagliato in lunghe strisce. Un processo lungo, che insegna alla perfezione il valore della lentezza. E’ proprio questa che manca all’epoca che stiamo vivendo.

(Se l’hai perso leggi l’approfondimento Good Life dedicato all‘importanza dell’acqua)