Good Life

10.04.2021

C’è sale nero e sale nero. Sì, insomma, oltre a complicarti la vita cambiando il tipo di sale per ogni pietanza, puoi diventare ancora più pignolo e andare alla ricerca della migliore qualità e di quello che si addice meglio alle tue esigenze. Diciamo subito che il sale nero è una varietà di sale. Per la precisione di sale marino, ottenuto dunque dell’evaporazione dell’acqua di mare, e non di salgemma che si ricava dalla roccia. Esistono tre tipi differenti di questo condimento e sono contraddistinti dalla loro provenienza: Hawaii, Cipro e India. Non solo ciascuno di loro ha diverse proprietà, ma cambia anche la ragione per cui hanno assunto quello specifico colore, sebbene in alcuni casi risulti più tendente al viola. Partiamo da un’isola a noi abbastanza vicina, Cipro. Il sale nero che proviene da questo Paese ha assunto quella sfumatura grazie all’aggiunta di carbone vegetale, che viene spesso utilizzato proprio come colorante alimentare. Il sale nero delle Hawaii viene chiamato anche Black Salt Lava, per rimarcare la sua origine vulcanica. Anche in questo caso comunque il colore gli è stato conferito in seguito. Rispetto ai due precedenti, il sale nero indiano ha tutta un’altra storia. Meglio conosciuto con il nome di Kala Namak, ma anche di Bire Noon o, semplicemente, di sale nero dell’Himalaya, ha assunto quella specifica tonalità grazie allo zolfo e ad altri elementi che gli conferiscono una sfumatura più violacea. Il sapore particolare e l’odore pungente lo rendono quasi simile a una spezia.. Quello di Cipro e Hawaii tende infatti a essere più amarognolo, mentre quello indiano ha un aroma più affumicato. Per questo motivo è meglio scegliere bene le pietanze con le quali abbinarli. Di solito vengono consigliati per verdure, pesce, carne e patate.

(Se l’hai perso leggi l’approfondimento Good Life dedicato a come Plogging)