Travel Experience

16.04.2021
Reims: la capitale dello champagne
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Amici oggi vi porto in Francia nella capitale dello champagne ovvero a Reims, arrivando la prima sensazione è stata quella di una città davvero con le bollicine che hanno anche i suoi abitanti perché esistono circa 1000 cantine pronte ad ospitarti ed a farti visitare e assaggiare. La città ha brillato da subito con piccole scoperte a cominciare da un museo specializzato, un arco romano nel mezzo di una piazza, una cappella dipinta da un grande moderno artista e una biblioteca art deco donata da Andrew Carnegie. La prima cosa che ho notato è che Reims combinava il meglio dei due mondi: la cultura di una grande città con il fascino di una città più piccola. Sapevo che c’era molto da vedere in una breve gita di un giorno dopo essere partito da Parigi in 45 minuti in treno, conscio che l’ispirazione dell’architettura gotica e l’impressionante patrimonio culturale hanno fatto guadagnare a Reims un posto nella lista francese di “Villes d’Art et d’Histoire”,Città d’arte e storia. A Reims ho apprezzato la sua gloriosa cattedrale gotica dove furono incoronati i re francesi. Sebbene Reims sia stata danneggiata durante la prima e la seconda guerra mondiale, la città è stata meravigliosamente ricostruita e molti degli edifici più recenti sono stati progettati in uno splendido stile Art DecoUno dei migliori esempi di architettura gotica in Francia, la Cattedrale di Notre-Dame si ergeva con orgoglio nel centro di Reims con le sue torri svettanti visibili da lontano. L’edificio è un capolavoro dell’architettura gotica. La volta della navata è alta 38 metri, il ricco fronte occidentale modellato della cattedrale presentava tre porte magnifiche, con un magnifico rosone sopra la porta centrale. Sopra questo c’era l’iconica Galleria dei Re. Una caratteristica divertente della facciata era l’affascinante “Sourire de Reims”, angelo sorridente. Entrando nel santuario, sono stato sopraffatto dall’enormità dello spazio. L’interno era immenso e il vasto spazio aperto aveva un’atmosfera di solennità. Il santuario presentava molte vetrate colorate, che permettevano alla luce di filtrare nella navata. Sono uscito con il fiato sospeso e per riprendere fiato ho accettato l’invito di una Cave privee che mi ha fatto assaggiare uno champagne rose di vitigni autoctoni, dal nome incredibile Champagne de Louis, che per qualche istante mi ha fatto sentire il re di Francia.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato ad Alghero)