Travel Experience

15.04.2021
Alghero: la capitale del Riviera del Corallo dove si parla catalano
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È con grande piacere che vi riporto in Sardegna in una città dove oltre al sardo si parla il catalano, parliamo di Alghero, caratterizzata da uno stile architettonico aragonese e catalano, è la “capitale” della Riviera del Corallo, tratto di litoranea lungo 90 km, dal mare color smeraldo dell’isola.Ho scoperto al mio arrivo dopo essere atterrato direttamente ad Alghero, una cittadina fortificata, una delle poche in Italia ad aver conservato oltre il 70% delle sue mura difensive; vi consiglio quindi come ho fatto io una passeggiata lungo i suoi Bastioni e le Torri, retaggio delle dominazioni passate degli aragonesi prima e degli spagnoli poi, proseguite verso i bastioni che affacciano sul porto e sul lungomare Marco Polo,altra cosa pazzesca, sono le torri difensive che circondavano il centro cittadino, tra cui la Torre di Sulis nell’omonima piazza, la torre di San Giacomo, la torre San Giovanni ,che oggi ospita il Museo virtuale della storia di Alghero, e quella della Maddalena. Per me è stato il punto di partenza ideale per scoprire tutta la città! Con chiese bellissime come la Cattedrale dell’Immacolata Concezione, nota anche con il nome di Cattedrale di Santa Maria, ho ammirato il suo campanile ottagonale che si trovava in pieno centro storico essendo il simbolo della città, nonché una delle chiese più grandi di tutta la Sardegna. Lo stile dominante è quello gotico-catalano, tuttavia rappresentava un miscuglio di diverse epoche storiche ed artistiche. Però in assoluto la cosa che mi ha conquistato di Alghero è stata Il Museo del corallo, ospitato nella bella e suggestiva cornice di Villa Costantino, edificio in stile Liberty del ‘900 nel centro città. Il museo era incentrato sul mar Mediterraneo e l’esposizione mi ha portato alla scoperta della storia, della cultura e dell’identità di Alghero attraverso la leggenda del Corallo ,corallium rubrum, risorsa primaria del mare algherese, utilizzato fin dall’antichità e legato a molte tradizioni. Grazie a un vecchio palombaro ho fatto anche con i suoi racconti, un affascinante viaggio alla scoperta dell’ecosistema marino e della storia di questo importante organismo vivente, che da sempre ha segnato la storia della città e che ancora oggi ha molto da dare ai suoi abitanti attraverso i suoi artisti. Il museo era piccolo ma meritava una visita, le parole del palombaro invece erano grandi come i fondali magici di cui mi ha fatto fantasticare.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato alle Isole Comore)