Good Life

29.03.2023

Viaggiare per mare è un’arte e lo è stato ancor di più nel passato quando ad esempio nel 1773 il Capitano James Cook navigando tra Tonga e Tahiti, si imbatté in questo sperduto angolo di paradiso che poi prese il suo nome.
Ma queste isole videro anche il leggendario veliero Bounty ormeggiato nelle loro accoglienti lagune. Oggi il viaggio per raggiungerle è assai lungo preparatevi quindi a molte ore tra aerei e aeroporti, ma una volta arrivati Rarotonga, una delle isole principali, tutta fatica verrà ricompensata.
Ci troviamo in un paradiso che vive di pesca di perle e soprattutto di turismo. Inutile negare che nelle isole principali si avverte l’impatto dei viaggiatori che negli ultimi anni hanno scoperto questi luoghi da sogno.
Ma non temete ovunque il mare è di un turchese incredibile, le barriere coralline coloratissime, la sabbia delle spiagge fine come il talco.
Le immersioni in queste acque rappresentano poi un esperienza unica per la limpidezza di questo mare e per la moltitudine di pesci che vi abitano.
Per i più avventurosi le Isole Cook riservano anche luoghi incontaminati come l’atollo di Atiu dove un’ incredibile laguna, con il mare più blu che abbiate mai visto, circonda l’isola il cui interno è coperto da una fitta foresta tropicale.
Le meno accessibili delle Cook sono le isole nella parte nord che si trovano a 1000 chilometri dalla capitale raggiungibili con piccoli idrovolanti con pochi posti, ma vi assicuro che se intraprenderete questa avventura il premio che vi attende sarà unico.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato a Kaua, Hawaii)