Cinema e Serie Tv

18.12.2020

Inventore di un genere insieme al suo partner cinematografico, il cipollino dei cipollini.. Massimo Boldi è l’ospite della nostra intervista diretta, protagonista del telepanettone “In vacanza su Marte“.
Il film di natale quest’anno ci porta su un altro pianeta ma direttamente da casa nostra; infatti è disponibile su tutte le principali piattaforme (eccezion fatta per Netflix) da domenica 13 dicembre. Telepanettone è in sostituzione di cinepanettone per il cambio di schermo da cui sarà possibile vederlo, un termine che si adatta alla pandemia.
Massimo Boldi ci racconta la trama del film, la storia di un uomo che è scappato con un’altra donna con cui vuole convolare a nozze ma non può farlo perché ancora sposato con la prima moglie con la quale ha un figlio.
Essendo proiettato nel 2030 la vicenda si svolge intorno alla fuga di Christian De Sica su Marte dove può sposare la nuova fidanzata. Qui si ritroverà col figlio di 20 anni che per una sfortunata circostanza si trasforma in un 70enne, interpretato da Boldi.
Ho sempre mano il telefonino e dico -Perché noi giovani senza telefonino non ci sappiamo stare-… Anche nella vita ho la mentalità da 20enne” ci confida l’attore.
Insieme a Christian abbiamo passato avventure straordinarie, abbiamo girato il mondo e ci siamo trovati in situazioni belle brutte e imbarazzanti. Entrambi abbiamo timore dell’aeroplano e quando passavamo in mezzo alle turbolenze lui mi diceva -Massimì me dai la manina?-” Questa è la risposta alla mia domanda su quali episodi ricorda che lo legano e da qui ci racconta il momento quando si sono conosciuti, grazie alla musica. “Aveva un microfono che per averlo dovevi essere Elvis Presley, e divenne il cantante del gruppo dove io facevo il batterista. Ci siamo divertiti. Dopo un po’ di tempo e molte serate ci siamo ritrovati sul set di Yuppies, da lì non ci siamo lasciati più. Quando ci siamo distaccati al cinema non abbiamo litigato come dicono in tanti”
Ci racconta poi le riprese del film, difficili in un momento complesso: “Complicatissime perché abbiamo girato nel periodo delle restrizioni con un tampone quasi ogni giorno. Far divertire il pubblico in un periodo come quello che stiamo vivendo non è facile. Grazie anche al regista che è stato straordinario e abilissimo. Sembra un film americano per gli effetti, un’avatarino” scherza Boldi.
Parlando di cinepanettone per lui è difficile scegliere il suo preferito tuttavia riesce a scovarne uno che definisce uno dei più indovinati.. “Natale sul Nilo è stato uno dei più indovinati, ma è difficile scegliere“.
Sulle critiche che il film di natale della coppia Boldi si esprime così: “Viene criticato dalla gente maleducata. Criticare un genere in quel modo quando il pubblico lo ama e lo vuole è un controsenso. La verità è che il film di natale ha conquistato 4 generazioni.
La nascita dei suoi tormentoni è un altro oggetto della nostra conversazione: come nascono spontaneamente molte canzoni o battute entrate a pieno titolo nel linguaggio comune, che ritroviamo nei suoi film. “Molte cose sono improvvisate.” conclude.
Parlando della tematica ricorrente sui contrasti tra nord e sud della sua vita privata Massimo ci confida che sua moglie Marisa era di Napoli. Ma non solo. Ci confida delle sue capacità culinarie tutte volte a ricette semplici e perlopiù milanesi.
Quali sono i film che hanno segnato la tua carriera? domando.
I tre film che hanno segnato la mia carriera sono sicuramente I due carabinieri, Yuppies e Festival un film drammatico che avrei dovuto rifare anche quest’anno” risponde Massimo. I due carabinieri è il suo primo film, Yuppies è stato il primo della lunga serie con il suo amico fraterno Christian De Sica e Festival è invece l’unico film drammatico della sua carriera. “E’ molto più difficile far ridere. Il ruolo drammatico è tutto un gioco di memoria. Con la commedia giochi di più perché c’è l’improvvisazione ma non è facile soprattutto in questo momento. Comunque nei film con Christian c’è sempre un momento di verità. E lì scopri che hai un cuore un’anima e un sentimento. E questo ti dà la forza di accontentare tutti, dai giovani ai mano giovani, anche i critici!“. La paura che può avere un comico è che il successo ce l’hai da giovane. Con l’avanzare dell’età rischi di diventare ridicolo. Quindi diventa complicato e la sfida diventa quella di non diventarlo.
Impresa riuscita per Massimo Boldi.

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Qui l’intervista diretta a Stefano Fresi