Travel Experience

26.10.2020
Ibiza
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Quando ho detto ai miei amici che sarei andato ad Ibiza, le loro parole sono state. “Fai attenzione”, “Ibiza è impegnativa, ci sono molti party e restarne lontano sarà difficile”.
Sono partito convinto che avessero molta ragione, ora lo credo un po’ meno, perché già dal mio arrivo, mi sono reso conto che Ibiza infatti non è soltanto eccessi.
Sebbene in estate si movimenti e si riempia ben più che nel resto dell’anno, e soprattutto di ospiti e turisti in arrivo dal mondo con l’unico scopo di assistere personalmente al Dj Set di quello o quell’altro, l’isola però è anche conosciuta come meta tranquilla dove rilassarsi, godersi il mare, la spiaggia e la natura.
Non ci credete? E invece è proprio così: fate come ho fatto io ed andate in aree meno turistiche e più “in”, come San Antonio oppure Playa d’en Bossa.
Scoprirete tra le altre cose che oltre allo spagnolo e il catalano, c’è anche una terza lingua a far capolino in lizza: lo Eivissenc – un dialetto tipico di Ibiza, a metà tra il Catalano e lo Spagnolo. Lo parlano tutti, ed è proprio questa la vera prima lingua ufficiale per le isole di Ibiza e di Formentera.
Quindi dopo aver capito poche parole di una guida simpaticissima Felipe Louise mi sono fatto convincere ad andare a visitare alcuni villaggi molto curiosi, Sant Mateu, Sant Josep e Buscatell, il motivo, anche questa volta, il buon bere ma con moderazione, a Ibiza infatti si produce del vino buonissimo.
La produzione del vino sull’isola è molto contenuta, anche per questo il prodotto finito non viene mai esportato. La curiosità ? Le viti sono di tipologie differenti: uva rossa per Ganache e Mourverdre e uva bianca per il Malvasia. Quindi se volete assaggiare delle bottiglie davvero incredibili non vi resta altro che partire per Ibiza…e mi raccomando no party… più prosit

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato alla Corsica)