Segreti in tavola

03.12.2021
I segreti dell’azzeruolo
PLAY

Avete sentito mai parlare dell’azzeruolo? è un frutto autunnale poco conosciuto, ma molto comune in Italia ed è una delle piante da frutto della macchia mediterranea, più rustiche che sia. Il nome scientifico è Crataegus azarolus, e fa parte della famiglia delle Rosacee. Si può coltivare ovunque basta piantarlo in pieno sole in un terreno che non sia troppo umido.
I suoi frutti assomigliano a delle piccole mele con una polpa molto profumata, dal caratteristico sapore agrodolce, che ricorda un po’ la nespola. Si raccoglie tra settembre e ottobre.
Ogni regione lo chiama in modo diverso: per esempio in Liguria è conosciuto con il nome di Nazarella e Nazolu, in Piemonte è il Lasarolo e Rasarolo, in Lombardia è il Lazarino, o la Nazarena o addirittura il Pom lazarì, in Abruzzo, Lazio, Campania e in Sardegna lo chiamano Lazzarolo, mentre in Sicilia è il ‘Nzalora o Lanzarolu.
Anche dal punto di vista nutrizionale presenta delle caratteristiche davvero interessanti: è molto nutriente, contiene zuccheri, pectina, vitamina A e C e antiossidanti (flavonoidi).
Le tre varietà principali commestibili sono l’Azzeruolo d’Italia a frutto bianco, Azzeruolo d’Italia a frutto rosso e Azzeruolo del Canada.
I frutti dell’Azzeruolo si possono usare sia crudi che cotti: normalmente vengono utilizzati per preparare gelatine e confetture, ma il suo sapore agrodolce lo rendono unico per preparare salse di accompagnamento alla carne di maiale e altre preparazioni salate. Oltre ai frutti, anche i fiori e le foglie dell’Azzeruolo sono commestibili e sono ottimi aggiunti a delle insalate primaverili.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato ai segreti della cucina kosher)