Segreti in tavola

27.07.2020
I segreti del Tamarindo
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Conoscete il Tamarindo? Sapevate che è un legume? Proprio così: appartiene alla famiglia delle Fabacee, la stessa di fave, piselli, lenticchie e fagioli.
In effetti la pianta di tamarindo produce dei baccelli marroni molto simili esteticamente a quelli delle fave e del carrubo.
In Italia il tamarindo si utilizza quasi esclusivamente come sciroppo, ma in altre cucine, soprattutto quella asiatica e quella latino-americana, i frutti del tamarindo si mangiano o si utilizzano come spezia, essiccati o meno, e sono un ingrediente fondamentale di tantissime ricette.
Il sapore è un po’ aspro, ma cambia molto a seconda del grado di maturazione. Infatti quando i frutti sono acerbi sono molto aspri e ottimi per arricchire piatti salati, mentre quando sono molto maturi diventano dolci e sono l’ideale per dolci, sciroppi o anche da mangiare da soli.
Il tamarindo è una pianta che cresce principalmente nell’Africa tropicale, ma è coltivata e diffusa anche in India e in America, in particolare in America Latina. Può essere difficile trovarne i frutti in Italia, ma vale veramente la pena cercarli: infatti il tamarindo è noto per le sue proprietà benefiche, in particolare è un ottimo digestivo e lassativo e viene anche spesso utilizzato come antibatterico naturale.
Se riuscite a mettere le mani su del buon tamarindo, vi svelo il segreto per preparare un ottimo sciroppo che può essere conservato a lungo e si può consumare sia diluito in acqua che per preparare granite o altre bevande: fate bollire 2 litri di acqua e aggiungete 800 grammi di polpa di tamarindo. Fate bollire per altri 15 minuti a fuoco lento, poi filtrate il tutto e aggiungete l’equivalente del doppio del suo peso in zucchero. Fate poi bollire per circa un’altra mezz’ora e lasciate raffreddare. Mettete il vostro sciroppo in una bottiglia a chiusura ermetica.

 

(Se l’hai perso ascolta e leggi l’approfondimento di segreti in tavola dedicato ai segreti degli anacardi)