Segreti in tavola

19.09.2020
I Segreti degli Alkekengi
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Sono frutti diffusissimi sul territorio italiano, eppure non tutti li conoscono: sto parlando degli alkekengi, gustosissimi e interessanti in tutto e per tutto… a partire dal nome!

Pare che questo derivi da un’espressione araba che significa “lanterna cinese”. Infatti le bacche commestibili della pianta di alkekengi sono avvolte da una membrana beige chiamata calice, sottile ma resistente, a forma di lanterna, appunto. È una pianta così gradevole alla vista che spesso viene usata a scopo decorativo, nei giardini, e anche i frutti stessi possono essere utilizzati insieme al loro calice per creare composizioni culinarie molto particolari.

Al di là del lato estetico, gli alkekengi hanno anche molte proprietà benefiche: appartengono alla famiglia delle solanacee, come i pomodori, le patate e le melanzane, e presentano quindi alcune caratteristiche comuni a questa famiglia. Contengono tante sostanze antiossidanti, vitamina C, carotenoidi, e hanno proprietà diuretiche e depurative. Gli alkekengi sono anche spesso utilizzati contro i calcoli renali.

Il sapore degli alkekengi è dolce con delle note acide, la cui intensità varia a seconda della maturazione. Si possono mangiare da soli o in aggiunta a insalate, ma anche sott’aceto o in salamoia, e poi ovviamente in preparazioni dolci: è ottima la marmellata di alkekengi, oppure le bacche possono essere candite o ricoperte di cioccolato.

Il segreto per riconoscere il giusto grado di maturazione degli alkekengi? Il colore, che va dal verde all’arancione scuro, è sicuramente un ottimo indicatore, ma il trucco è osservare il calice, che si schiude spontaneamente quando le bacche sono mature. Il periodo migliore è tra agosto e settembre. Ma attenzione, il frutto continua a maturare anche una volta raccolto, e si conserva per pochissimi giorni in frigo. Se volete congelare gli alkekengi, assicuratevi di aver rimosso il calice in precedenza.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato alla Carambola)