Good Life

22.10.2020

Dalle città neozelandesi ai prati di Central Park, tra i maratoneti come tra i runner della domenica in cerca di contatto con la natura, il barefoot running o corsa a piedi nudi è sempre più di moda.
Ma fa bene e migliora le prestazioni sportive o al contrario aumenta i rischi di infortunio?

Partiamo dal presupposto che gli esseri umani hanno corso scalzi per centinaia di migliaia di anni, dopodiché hanno imparato a correre con calzature leggere e sandali che influenzavano sensibilmente la qualità della corsa. Questo non vuol dire però che siamo tutti pronti a rinunciare alle scarpe!
Il fatto è che se siamo cresciuti calzando scarpe da ginnastica rinforzate, alcuni muscoli delle nostre caviglie e dei nostri piedi, in particolare quelli dell’arco plantare, possono essere poco sviluppati o poco allenati. Le calzature moderne sostengono e proteggono il piede a tal punto che alcuni muscoli possono fare a meno di lavorare e finiscono per indebolirsi.
In questi casi, correre a piedi nudi può essere rischioso.
Il rischio di infortuni in questa situazione tende ad alzarsi drammaticamente praticando il barefoot running.
Non solo: scegliere un paio di buone scarpe da corsa è la cosa fondamentale, specialmente se si pratica con costanza questo allenamento.

(se l’hai perso leggi  l’approfondimento Good Life dedicato ai piedi)