Segreti in tavola

30.07.2021

Luciano Villani è chef del ristorante La Locanda del Borgo, 1 Stella Michelin dal 2017 (edizione 2018 della guida) all’interno di Aquapetra Resort & Spa.
Di origini campane ma formatosi in Francia, Villani inizia la sua carriera come pasticcere. Dopo alcune esperienze in Italia, trascorre due anni a Parigi dove alla precisione e al rigore della pasticceria abbina il gusto per i sapori eleganti e raffinati, e il concetto della cucina come luogo di creazione per il cuoco, e di piacere per chi mangia.
Appassionato di vegetali e fautore di una cucina insieme gustosa e leggera, mai invadente, Villani porta avanti con perseveranza una cucina di territorio, elegante ed equilibrata. Al centro dei suoi piatti c’è la ricerca di prodotti e materie prime locali, trasformati con creatività delicata e tecniche di cottura che puntano su leggerezza e semplicità.
Nei menu de La Locanda del Borgo trovano spazio numerosi prodotti locali, espressione di un territorio – il Sannio – che è uno straordinario giacimento gastronomico racchiuso..
La Locanda del Borgo è il ristorante 1 Stella Michelin di Aquapetra Resort & Spa. Nato come ristorante d’hotel, si è negli anni evoluto fino a diventare una destinazione gourmet dedicata alla scoperta della gastronomia e dell’enologia del territorio. Il ristorante è diretto, sin dagli inizi, dallo chef Luciano Villani. Di origini campane ma formatosi in Francia, Villani inizia la sua carriera come pasticcere. Dopo alcune esperienze in Italia, trascorre due anni a Parigi dove alla precisione e al rigore della pasticceria abbina il gusto per i sapori eleganti e raffinati, e il concetto della cucina come luogo di creazione per il cuoco, e di piacere per chi mangia. Appassionato di vegetali e fautore di una cucina insieme gustosa e leggera, mai invadente, Villani porta avanti con perseveranza una cucina di territorio, elegante ed equilibrata. Al centro dei suoi piatti c’è la ricerca di prodotti e materie prime locali, trasformati con creatività delicata e tecniche di cottura che puntano su leggerezza e semplicità. Solo 34 coperti nell’ampia sala interna con il grande camino e menu che cambiano stagionalmente, sempre all’insegna di una rilettura moderna della tradizionale cucina locale, con alcune incursioni più esotiche.
Nell’offerta gastronomica de La Locanda del Borgo trovano spazio numerosi prodotti locali, espressione di un territorio – il Sannio – che è uno straordinario giacimento gastronomico racchiuso tra parchi naturali e ettari vitati. Carni eccellenti da filiera corta e controllata come
l’agnello Laticauda, grandi olii extravergine, formaggi freschi dei piccoli casari del luogo, vegetali come i fagioli di San Lupo, i carciofi di Pietrelcina, le patate del Matese.
In un viaggio tra grandi classici e chicche locali come la Barbera e l’Agostinella, la selezione della cantina è frutto della ricerca e dello studio dei vitigni autoctoni italiani e locali come Aglianico, Greco di Tufo e Fiano, affiancati da una selezione di vini nazionali e internazionali rappresentativi delle zone di produzione come Champagne, Barolo, e molto altro. Un totale di circa 700 etichette, cui si affianca una selezione speciale di bottiglie rare, annate storiche ed etichette introvabili di cantine italiane che hanno fatto la storia del vino. Circa 150 bottiglie rare, frutto di una ricerca accurata tra famosi produttori e collezionisti, da prenotare in anticipo e da gustare assolute, o in abbinamento ai menu degustazione della Locanda del Borgo e La Loggia. Spiccano i Brunello Biondi Santi (1987, 1988 e 1989) gli introvabili Sassicaia, Incisa della Rocchetta (1996 e 199) ma anche i Tignanello prodotti dall’omonimo vigneto di Antinori (1997, 1998, 1999 e 2000). Immancabili i grandi Barolo d’annata di Giuseppe Contratto e, tra i vini simbolo dell’enologia italiana, i siciliani Duca Enrico (1987, 1988 e 1990).
L’abbinamento con i vini, in particolare con i vitigni autoctoni locali, offre un’esperienza gastronomica che diventa il racconto di un territorio quasi sconosciuto, dove le colline coperte di uliveti si alternano a ettari e ettari di viti, attraversati da acquedotti romani e resti di epoca sannita.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato alla cucina di campagna, la melanzana rossa)