Travel Experience

28.05.2021
Algeri, anche detta la città bianca: bella ed elegante
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Amici oggi vi parlo del mio viaggio nella capitale d’Algeria, una delle mete più amate di tutto il Nord Africa, Algeri. Al mio arrivo ho trovato una città davvero da sogno che viene chiamata la bianca per i colori delle sue case. Una città bella ed elegante, i suoi palazzi mi hanno ricordato Parigi, ma la cosa unica è che guardando all’orizzonte a lambirla è il deserto. Il primo posto che ho visitato è stato il Museo Nazionale delle Belle Arti, il più grande museo dell’Africa e del Medio Oriente, che custodisce anche una preziosa sezione dedicata agli orientalisti, oltre a una sezione di pittori algerini, da conoscere assolutamente. Al museo ho trovato anche alcune opere di Gauguin, Renoir, Monet e Degas. Inoltre, dal museo ho goduto di una vista impagabile sul Jardin Botanique du Hamma, il giardino botanico della capitale dell’Algeria, un giardino lussureggiante, con oltre 1.200 specie di piante.
Nei suoi parchi, fra le palme e i bambù, vale davvero la pena passeggiare e ripercorrere le scene indimenticabili di Tarzan, la cui prima celebre versione fu girata proprio qui. Naturalmente non potevo non tuffarmi nella Casbah, la parte alta della capitale, da girare con cautela, non dimenticando di visitare gli antichi palazzi ottomani. Sono poi voluto andare a vedere il cuore della capitale e di tutta l’Algeria, la Moschea Ketchoua, il cui nome deriva dal turco e significa “vassoio delle capre”. Con i suoi due minareti è uno dei più importanti luoghi di culto islamico della capitale. Costruita nel XVII secolo sotto la dominazione ottomana dell’Algeria, è stata trasformata in una cattedrale cattolica durante l’occupazione francese. Con la riconquista dell’indipendenza del 1962, la Moschea è tornata sede del culto islamico, pur mantenendo intatte le decorazioni bizantine che la rendono ancora oggi tra i monumenti più visitati.
Non potevo lasciare Algeri senza aver visitato anche la Basilique Notre-Dame d’Afrique, la basilica di Nostra Signora d’Africa, una chiesa cattolica che si affaccia sul Mediterraneo dalla cima di un promontorio a nord della capitale. Nell’abside semicircolare un’iscrizione recita: Notre Dame d’Afrique priez pour nous et pour les Musulmans, che significa “Nostra Signora d’Africa pregate per noi e per i Musulmani”. L’invocazione è riportata in arabo e in berbero, ricordandomi che ogni preghiera ha un valore universale a chiunque si rivolga.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato a Larnaca)