Travel Experience
Zante, per me, è stata una vera sorpresa. Partivo con l’idea di un’isola di sola movida e spiagge affollate, ma mi ha portato completamente altrove.
La prima tappa è stata Laganas: un vortice di confusione, locali e giovani in festa. Ho capito subito che non faceva per me. Così, ho noleggiato un’auto e ho guidato verso nord, dove l’isola ha iniziato a svelare un volto del tutto diverso, fatto di spiagge quasi deserte, scogliere vertiginose e uliveti che si perdevano all’orizzonte.
Mi sono fermato a Kampi, su una terrazza naturale a strapiombo sul mare. Lì, con un caffè greco tra le mani, ho ascoltato il suono del silenzio.
Ho scelto di visitare Navagio, la famosa Spiaggia del Relitto, alle prime luci dell’alba. Ci sono arrivato in barca, prima dell’ondata di turisti: la luce dorata illuminava l’acqua turchese e il relitto arrugginito che spiccava sulla sabbia bianca. Una visione indimenticabile.
Per pranzo, mi sono fermato in una taverna a conduzione familiare, gustando feta calda, tzatziki e dell’ottimo vino della casa. La signora che mi ha servito, con la sua cordialità, sembrava quasi una di famiglia, sorridendomi come se mi conoscesse da sempre.
Zante ha una doppia anima: è tanto rumorosa quanto silenziosa. Ma se si ha la pazienza di cercarla, l’isola regala la sua parte più autentica e indimenticabile.