Da Non Perdere

15.02.2019

L’apprezzato attore di cinema e teatro, vincitore di tre David di Donatello e due Nastri d’Argento, da anni voleva cimentarsi con la figura di Wiston Churchill, il leader politico divenuto icona del Novecento. Partendo dal testo di Carlo Gabardini Churchill, il vizio della democrazia è nato lo spettacolo Wiston vs Churchill con Giuseppe Battiston e Maria Roveran, per la regia di Paola Rota, che mette a confronto l’uomo e il politico, un po’ come ha fatto Gary Oldman nel film L’ora più buia di Joe Wright.

Può un uomo solo cambiare il mondo? Questa la domanda centrale dello spettacolo che mostra la lungimiranza di Churchill, la sua abilità nel leggere la realtà, la sua forza intellettuale e la sua capacità di non soccombere negli ingranaggi del potere e della politica. “Una politica fatta per preparare il futuro e non per governare il presente” ci dice Battiston, che ricorda il primo ministro britannico come colui che, grazie alle sue scelte politiche, salvò l’umanità dall’autodistruzione durante le due guerre mondiali. C’è poi l’aspetto privato di Churchill, un uomo che eccedeva in tutto, tracannava whisky, fumava sigari senza sosta, urlava, sbraitava, comandava, ma ascoltava anche, amava i gatti e aveva sense of humour, le sue battute sembrano tweet di oggi: “Gli italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre”, parole sue.

Nel tempo dell’antipolitica uno spettacolo che fa riflettere sul rispetto che merita l’arte della politica quando è tesa al bene comune e su chi alla politica sacrifica la propria vita. Uno spettacolo che finisce per parlare di noi e del nostro presente.

Wiston vs Churchill è in scena al Teatro Ambra Jovinelli di Roma dal 13 al 25 febbraio.