Con l’arrivo di maggio, i prati si riempiono di colori e profumi… ed è il momento perfetto per andare a caccia di erbe spontanee! Sono tantissime quelle che possiamo raccogliere in questo periodo: gustose, profumate e spesso anche curative. Ma attenzione: bisogna conoscerle bene, raccoglierle in luoghi puliti e rispettare sempre la natura.

Tra le più comuni e sicure da cercare in questo mese, troviamo la borragine, con le sue foglie pelose e i fiori blu a forma di stella: in cucina è ottima fritta in pastella o per preparare ripieni di ravioli. Poi c’è la portulaca, detta anche porcellana, dalle foglie carnose e leggermente acidule: perfetta cruda nelle insalate o saltata in padella con aglio e olio. E ancora il tarassaco, conosciuto come dente di leone: si usano le foglie giovani in insalata o le radici per fare un ottimo caffè alternativo.

Altra regina di maggio è l’ortica: sì, punge, ma è un vero toccasana. Una volta sbollentata perde la sua “arma segreta” e diventa una base deliziosa per risotti, gnocchi o frittate.

Una volta raccolte, come si conservano? Le erbe più delicate vanno consumate fresche entro un paio di giorni. Le foglie più robuste si possono sbollentare e surgelare, mentre molte si possono essiccare e tenere in barattoli di vetro, pronte all’uso per tisane o condimenti.

E ora qualche segreto per il loro utilizzo  in cucina!

Una ricetta semplice e profumata: la frittata di erbe miste. Basta un mazzo di foglie di ortica, borragine e tarassaco, da sbollentare e tritare, poi si mescolano con uova, parmigiano, sale e pepe. In padella, pochi minuti per lato… ed è pronta.

Oppure, per un antipasto originale: crostini con ricotta e portulaca. La portulaca si condisce con un filo d’olio e limone, si adagia sulla ricotta spalmata sul pane tostato, e si completa con una spolverata di pepe nero.

Insomma, le erbe spontanee sono un piccolo tesoro di maggio: gratuite, genuine e saporite. Basta aprire gli occhi… e avere un cestino a portata di mano!