Segreti in tavola
Lo sapete che in Trentino, tra il lago di Garda e le Dolomiti, cresce una susina così speciale da essere diventata una DOP?
È la Susina di Dro, un frutto piccolo e dolce che racchiude tutta la storia e la bellezza della Valle del Sarca, terra di frutteti accarezzati dal vento del Garda e baciati dal sole alpino.
La sua coltivazione risale addirittura al Cinquecento, quando furono i frati dell’Ordine dei Minori Osservanti a introdurre in queste zone la prugna di Dro, trasformando i campi attorno al Monte Bondone in un mosaico di alberi da frutto. Da allora, questo frutto ha accompagnato la vita contadina della valle, diventando simbolo di qualità e identità locale.
La raccolta si svolge tra fine luglio e inizio settembre, e avviene ancora oggi a mano, per preservare l’integrità dei frutti. Ma come si riconosce una Susina di Dro matura? Basta guardarla: la buccia assume un colore blu-violaceo intenso, coperta da una leggera patina cerosa, segno distintivo della sua freschezza. Al tatto è soda ma leggermente cedevole, pronta per essere gustata.
Una volta raccolte, le susine si conservano in frigorifero per pochi giorni, ma danno il meglio se consumate fresche. Il loro sapore dolce e aromatico le rende perfette da sole, ma sono anche protagoniste di ricette tradizionali: strudel, crostate, marmellate artigianali. In passato venivano anche essiccate lentamente al sole, per essere gustate tutto l’inverno.
La Susina di Dro non è solo un frutto, ma un piccolo scrigno di memoria agricola, cultura e sapienza contadina. Un’eccellenza trentina che vale la pena scoprire… e assaporare.