Segreti in tavola

09.06.2023
Vi svelo i segreti della Rucola della Piana del Sele IGP
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Cercate un’insalata con un gusto deciso e un po’ piccantina? beh, allora dovete provare la Rucola della Piana del Sele IGP, Prodotta in provincia di Salerno, in un habitat unico: grazie all’azione congiunta del vicino Vesuvio e del fiume Sele, il terreno, di natura vulcanica e alluvionale è particolarmente fertile.  Inoltre, il clima mediterraneo, con una scarsa escursione termica e temperature leggermente più elevate, è ideale per la coltivazione di questa golosa rucola. 

L’area di produzione di questa insalatina comprende numerosi comuni della zona, e pensate che se ne producono circa 110 mila tonnellate all’anno!

 Si tratta di un tipo di rucola particolarmente saporita e dalle foglie croccanti e carnose, molto grandi e soprattutto ricche di sostanze benefiche per il nostro organismo. Infatti è ricca di vitamina C, A ed E, sostanze antiossidanti, e sali minerali come il calcio.

La coltivazione della Rucola della Piana del Sele IGP è effettuata in tunnel o multi-tunnel, non riscaldati, coperti con film plastico al solo fine di proteggere la coltura dalla grandine e da piogge eccessive che potrebbero causare dannosi ristagni d’acqua. Nel periodo primaverile/estivo può essere prodotta anche in pieno campo o sotto reti protettive. La semina viene effettuata impiegando sementi certificate e OGM free con l’impiego di seminatrici di precisione. È consentita la tecnica del trapianto. 

Della rucola si possono utilizzare anche i semi, al posto dei semi di senape, visto che, come la senape, questa pianta appartiene alle Brassicacee, semi che vengono utilizzati anche per ricavarne un olio vegetale dal gusto molto gradevole.

Il suo sapore deciso e un po’ piccantino la rende ideale da aggiungere a insalate o anche da mangiare da sola, ed è buonissima in abbinamento con carni e formaggi. Di solito si mangia cruda ma si può anche cuocere in padella o bollita. Però, il mio segreto è utilizzarla per preparare un gustoso pesto con cui condire la pasta, ma anche il riso, l’orzo, la quinoa o il farro.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato al rapporto tra api e vino)