Segreti in tavola

04.09.2025
Vi svelo i segreti della Cipolla Borettana, la piccola regina della tradizione
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Immaginate una cipolla piccola, schiacciata, dal colore dorato e dalla polpa bianca, dolce e tenera: è la cipolla Borettana, che deve il suo nome a Boretto, un borgo della provincia di Reggio Emilia, dove già dal Quattrocento veniva coltivata lungo le fertili sponde del Po. Un prodotto nato dalla terra emiliana, ma che con il tempo si è diffuso anche in altre zone della Pianura Padana.

La Borettana si semina in primavera e si raccoglie tra luglio e agosto, quando le teste si presentano compatte e profumate. Una volta estratta, per conservarla al meglio, viene fatta asciugare e intrecciata in lunghe trecce che appese nei granai o nelle dispense diventano un vero spettacolo contadino. Oggi, grazie alle moderne tecniche, la cipolla Borettana si trova fresca, surgelata o già lavorata.

In cucina è amatissima per la sua dolcezza naturale e la sua versatilità. È perfetta al forno, in accompagnamento ad arrosti e brasati, ma dà il meglio di sé in agrodolce, una preparazione tipica della tradizione emiliana: cipolle stufate lentamente in aceto e zucchero fino a diventare caramellate, ideali per esaltare salumi, bolliti e formaggi stagionati. Non mancano ricette regionali che la vedono protagonista, come le cipolle sott’olio, perfette nelle tavole contadine come antipasto o contorno ricco di sapore.

La Borettana è dunque molto più di una semplice cipolla: è un pezzo di storia agricola italiana, un ingrediente che racconta di terre fertili, di mani pazienti e di tradizioni che ancora oggi rendono grande la nostra cucina.