Segreti in tavola

26.04.2024
Vi svelo i segreti del vino No-Lo
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Avete mai assaggiato un vino dealcolato o dealcolizzato? Beh, cominciamo col dire che in Italia non si potrebbe neanche chiamare vino, perchè la legge dice che “il vino” deve avere almeno il 9% di alcool, altrimenti non è vino. Mentre la norma UE definisce “vino dealcolizzato” quello con tasso alcolometrico non superiore a 0,5% vol. e “vino parzialmente dealcolizzato” quello con tasso alcolometrico compreso tra 0.5% e 9%.

La comunita’ europea ha dunque deliberato che il vino dealcolato e’ comunque un vino e dal 1/12/2023 sull’etichetta si puo’ trovare scritto: vino dealcolato o dealcolizzato e vino parzialmente dealcolato o dealcolizzato.

Il Processo di dealcolazione del vino è un processo fisico e non chimico: sono 3 le modalità di dealcolazione ammesse dalla Comunità Europea e dell’OIV, ovvero l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino:
1. l’evaporazione sottovuoto
2. la distillazione
3. la separazione a membrana, la meno complicata, meno invasiva e utilizzabile anche per piccole produzioni

Il problema principale della dealcolazione è che spesso non si riesce a mantenere gli stessi profumi, la stessa piacevolezza perche’ con questo processo si eliminano le sostanze volatili, tra cui anche le sostanze aromatiche che sono parte importante del vino, soprattutto dal punto di vista della degustazione, è per questo spesso si usano dei vini fatti con uve particolarmente aromatiche, altrimenti devo aggiungere aromi.
In generale migliore e’ la qualità del vino da dealcolare e migliore sara’ il risultato.
Peraltro, dal giugno 2021, è passata in sede comunitaria la modifica del reg. 1308/2013 all. 7, con la quale, senza aggiungere nuove categorie di prodotti vitivinicoli, è stata consentita la dealcolazione (totale o parziale) di tutte le tipologie di vino, escluse quelle del vino passito, ottenuto da uve stramature (vendemmia tardiva), e del vino liquoroso. quindi è prevista la possibilità di fare vino dealcolato persino all’interno delle denominazioni doc e docg, con l’obbligo di una lavorazione precisa che impedisce l’annacquamento.

L’alcool ha anche la funzione di veicolare le sostanze aromatiche e modifichi quindi le percezioni organolettiche della bevanda. pertanto un vino con meno dello 0,5 per cento di alcool non avrà mai lo stesso sapore di quello con alcool, sarà un prodotto più dolce e leggermente annacquato rispetto al vino di partenza, elemento che ha portato a una proposta soprattutto focalizzate sulle bollicine.
Il Vino No-Lo aprirà sicuramente nuovi mercati e nuovi segmenti di consumatori: va bene per l’astemio, per brindare se devi guidare, abbassa l’alcol anche dello spritz. e ha poche calorie, quindi perfetto per gli sportivi. Il mercato dei vini ‘no-lo’ (no alcol, low alcol) a livello mondiale rappresenta poco meno dell’1% del totale, ma sta crescendo del 10-20% all’anno.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola)