Segreti in tavola
Hai mai sentito parlare della Ciliegia di Vignola? È uno dei frutti simbolo dell’Emilia-Romagna, conosciuta per la sua qualità, la dolcezza e la lunga tradizione che la accompagna, tanto da aver ottenuto nel 2012 la certificazione Europea IGP.
Coltivata tra le colline di Vignola e dei comuni vicini, tra le province di Modena e Bologna, questa ciliegia ha una storia antica. Già nel Cinquecento i monaci benedettini ne curavano la selezione, ma è nel XIX secolo che la coltivazione assume un ruolo centrale nell’economia agricola locale, grazie all’introduzione di varietà pregiate e a una gestione più strutturata del frutteto.
La raccolta avviene a mano, da fine maggio a metà luglio, secondo la varietà. Tra le più note ci sono la Mora di Vignola, la Durone della Marca e la Sandra. Ogni ciliegia viene scelta una ad una, per non compromettere l’integrità della buccia sottile e brillante.
Ma come si riconosce quando è davvero matura? Il colore deve essere pieno, dal rosso vivo al quasi nero, la polpa soda ma succosa, e l’aroma intenso e tipico. Una volta raccolta, va conservata in frigorifero, idealmente in contenitori traspiranti, e consumata entro pochi giorni per mantenere intatta la freschezza.
Ottima da gustare al naturale, la Ciliegia di Vignola IGP si presta anche a preparazioni dolci come confetture, crostate e gelati, ma non mancano abbinamenti più creativi, come le salse per piatti salati o l’accostamento a formaggi stagionati.
Un frutto che racconta il territorio, la stagione e una lunga tradizione agricola, in ogni singolo morso.