Good Life

16.08.2019

È un classico dell’estate: un bel gelato al posto del pranzo. Ma quello che troviamo al lido in spiaggia è industriale e l’opinione comune è che sia meno sano di quello artigianale. Ma è davvero così? Questa è una delle bufale più diffuse in fatto di alimentazione a cui molti credono cedendo alle lusinghe di false promesse, prima tra tutte quella di poter dimagrire o rallentare l’invecchiamento. Tra le altre fake news più popolari quella sul glutine che fa ingrassare, sulle uova piene di antibiotici e sull’insalata prelavata venduta nei supermercati considerata poco igienica e senza nessun valore nutrizionale. L’invito degli esperti è quello di mangiare non solo con la bocca ma anche con la testa, per distinguere con razionalità le notizie fondate da quelle che non lo sono. Un esempio è proprio quello del gelato industriale considerato meno sano di quello artigianale. Perché in genere viene realizzato con ingredienti meno naturali e con l’uso di molti additivi. Se si vuole inserirlo in modo equilibrato nell’alimentazione, comunque, il gelato non va scelto soltanto in base al gusto, ma tenendo d’occhio anche il valore nutrizionale. Le differenze tra un gelato e l’altro possono essere notevoli. Per esempio: mentre 100 grammi di un cono panna e cioccolato forniscono 291 kcal, ottime quantità di proteine, calcio e grassi, la stessa quantità di un gelato alla frutta non supera mediamente le 150-180 kcal, grazie alla sola presenza di polpa di frutta, zucchero e acqua.