Segreti in tavola

26.01.2020
 Testaroli
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– Se volete mangiare uno dei tipi di pasta più antichi, allora dovreste provare i testaroli.
– Si tratta di un piatto tipico della Lunigiana, la zona compresa tra la Toscana e la Liguria. Pare che i testaroli fossero già in circolazione nell’antica Roma, e vengono addirittura menzionati nella Bibbia.
– I testaroli si ricavano tagliando a pezzettini una sorta di focaccia o crespella fatta con acqua, farina e sale e poi cotta in particolari contenitori chiamati testi, originariamente in terracotta.
– Il testarolo è presidio Slow Food, con una precisa ricetta depositata, anche se spesso viene confuso con i simili panigacci, una sorta di pane rotondo e non lievitato.
– La ricetta tradizionale per i testaroli prevede un condimento con pesto, ma in realtà questo tipo di pasta si presta alle più svariate sperimentazioni: ad esempio, i testaroli sono ottimi anche al sugo, al ragù, o semplicemente conditi con olio extravergine d’oliva e pecorino grattugiato.
– Un segreto? I testaroli si possono mangiare anche senza tagliarli nei tipici quadratini. Per esempio nel comune di Fosdinovo il testarolo è un po’ più piccolo e viene farcito, arrotolato su se stesso e mangiato a mo’ di panino. Io vi consiglio di provare in entrambi i modi: grazie alla loro versatilità e leggerezza, i testaroli sono adatti a qualunque tipo di ricetta e sono ottimi accompagnati da carne, salumi, funghi, verdure, salse e condimenti di ogni tipo!