Segreti in tavola
Nel mondo della mixology, poche tecniche sono tanto fondamentali e affascinanti quanto lo shake & stir. Sebbene nate con la moderna arte del bartending, le loro radici affondano nella storia, quando già nell’Ottocento i pionieri del bancone sperimentavano metodi per ottenere drink sempre più equilibrati.
Oggi, con l’aiuto dell’esperto Igor Tuliach, ci addentriamo in una delle tecniche più eleganti e raffinate: lo Stir, l’arte di miscelare.
Lo stir è una tecnica di miscelazione che si realizza in un mixing glass, un ampio e robusto bicchiere da lavoro. Utilizzando un bar spoon (il caratteristico cucchiaio da barman dal manico lungo), si mescolano gli ingredienti con movimenti delicati e circolari.
Ma a cosa serve esattamente? L’obiettivo è duplice:
- Raffreddare gli ingredienti alla perfezione.
- Ottenere la giusta diluizione aggiungendo una piccola quantità d’acqua attraverso lo scioglimento controllato del ghiaccio.
A differenza dello shake, che incorpora aria e crea una texture più vivace, lo stir è un processo più misurato. Preserva la chiarezza cristallina e la struttura setosa del drink, rendendolo ideale per specifici tipi di cocktail.
Quali Cocktail si Preparano con lo Stir?
La regola d’oro è semplice: lo stir è la tecnica perfetta per i cocktail composti esclusivamente da ingredienti alcolici, come distillati, vermouth e liquori. In queste preparazioni non sono presenti succhi di frutta, sciroppi densi, panna o uova, che richiederebbero invece una vigorosa shakerata.
I cocktail miscelati per eccellenza sono i grandi classici, bevande che hanno fatto la storia del bere bene:
- Martini Dry
- Manhattan
- Negroni
- Vesper Martini
Grazie allo stir, questi drink mantengono un aspetto limpido e un sapore puro, dove ogni sfumatura degli spirit utilizzati può essere apprezzata appieno.
Il Bicchiere Giusto per un Cocktail Miscelato
Anche la presentazione vuole la sua parte. Un cocktail preparato con la tecnica stir merita un bicchiere che ne esalti le qualità. La scelta ricade solitamente su due tipologie:
- Bicchieri bassi e robusti: come il tumbler basso o il bicchiere Old Fashioned, perfetti per servire drink “on the rocks” (con ghiaccio).
- Bicchieri da cocktail classici: come la coppa da cocktail o il Nick & Nora, ideali per servire il drink “straight up” (senza ghiaccio), dopo averlo raffreddato nel mixing glass.
Questi bicchieri, con la loro eleganza, mettono in risalto la trasparenza e la purezza che solo una miscelazione impeccabile sa conferire. Come ci insegna Igor Tuliach, ogni dettaglio è fondamentale per creare un’esperienza di degustazione memorabile.