Good Life
Non solo appuntamenti istituzionali, la festa delle donne a Roma si celebra anche con tanta cultura, musica e divertimento.
Per gli amanti del teatro, da non perdere questa sera “La fantastica avventura di Mr. Starr”, lo show con Lillo & Greg in scena al teatro Olimpico, che questa sera, dopo lo spettacolo delle 18, è seguito da apericena con pizza e birra, concerto live, in cui i due comici e musicisti interagiscono con il pubblico su musiche degli anni 60, 70 e 80, e poi a chiudere una ironica lezione di ballo “hot” con Lillo a fare da insegnante.
Il Teatro Argot Studio di Trastevere (via Natale dal Grande 47) nella Giornata della donna dà il via alla rassegna “La scena sensibile”, che fino al 22 marzo porta in scena storie di donne di ieri e di oggi. Lo spettacolo dell’8 marzo è “Donna non rieducabile”, in cui Eleva Arvigo è interprete di un memorandum teatraleispirato ai reportage di Anna Politkovskaja.
Per chi preferisce le mostre, invece, a San Lorenzo, all’angolo tra via dei Sabelli e via dei Sardi, si inaugura il murale dedicato alle donne vittime di femminicidio con l’accompagnamento musicale della banda del Dopolavoro Ferroviario e letture a tema. Presso la Casa della Partecipazione di via dei Sabelli, si tengono invece due presentazioni: “Un prodotto chiamato donna: sessismo in pubblicità”, movimento d’opinione nato dal gruppo facebook “pubblicità sessista offende” e la campagna “Non una di più” di Amnesty International Italia. La galleria Studio Miscetti di via delle Mantellate, celebra invece la donna con la rassegna di videoarte “She devil”, giunta alla settimana edizione, che riunisce le opere di nove artiste da tutto il mondo (fino al 28 marzo), per raccontare gli aspetti più vari della femminilità, dalla vita domestica alla violenza, fino alla solitudine.
La musica farà da padrona al jazz club 28Divino (via Mirandola 21) per tutto il mese di marzo con cantanti e musiciste donne con la rassegna Pinky high jazz. Domenica 8 salirà sul palco Giulia Salsone con Luca Sabatini, per presentare il progetto “The game we like to play”, che unisce la chitarra e il pianoforte dando vita a un dialogo dove il jazz si contamina alla musica argentina e brasiliana.