Travel Experience
Tbilisi mi ha spiazzato. Pensavo di trovare una città dell’ex Unione Sovietica… invece ho trovato un’anima che non si dimentica. Colline, balconi in ferro battuto, terme, arte urbana e profumo di pane caldo ovunque. È una città che ti prende per mano e ti accompagna piano.
Il centro è un mosaico: moschee, sinagoghe, chiese ortodosse… una accanto all’altra, in pace. Un crocevia di culture, di contrasti. Entro nei bagni sulfurei, sotto la roccia, e sento la storia scorrermi addosso. L’acqua è caldissima, quasi brucia. Ma è rigenerazione. Un rito antico che qui si fa ancora ogni giorno.
Poi c’è il cibo: il khachapuri, pane con formaggio e uovo al centro. La gente ti offre vino ovunque. E non per venderti qualcosa, ma perché sei ospite. E in Georgia, l’ospite è sacro. I brindisi, le storie, le risate attorno a un tavolo sono parte della cultura tanto quanto i monumenti.
La sera salgo alla fortezza di Narikala. Davanti a me la città intera, con le luci che tremano nel vento. Sento un canto in lontananza, e mi viene da pensare che Tbilisi è fatta per chi cerca qualcosa. Anche se non sa ancora cosa.
Consiglio del cuore: non fermarti al primo sguardo. Tbilisi ti conquista piano, ma poi… non ti lascia più.