Segreti in tavola
C’è un mare, quello del Nord, che da secoli nutre le tavole italiane. Dalle fredde acque norvegesi arriva infatti il merluzzo, pesce prezioso che si trasforma in due prodotti molto diversi: lo stoccafisso e il baccalà. La differenza non è nel pesce, che è sempre merluzzo nordico, ma nel metodo di conservazione
In questa puntata, Jennifer Mazzilli, Market Advisor Italia del Norvegian Seafood Council, ci spiega le differenze e gli aspetti in comune di questi due grandi prodotti. Lo stoccafisso si ottiene con una lunga e sapiente essiccazione all’aria aperta, appeso alle rastrelliere di legno, dove il vento e il sole artico fanno il loro lavoro naturale. Il baccalà, invece, nasce dalla salatura: i filetti di merluzzo vengono cosparsi di sale marino, che li rende morbidi, saporiti e di lunga durata. Due tecniche antiche, due culture del mare che hanno viaggiato fino alle nostre cucine.
E se il Nord Europa lo produce, è l’Italia a celebrarlo con mille ricette. Lo stoccafisso è il protagonista assoluto nel Veneto, con la celebre versione “alla vicentina”, ma anche in Liguria, dove si gusta in umido con patate e olive. Il baccalà invece domina al Sud: dalla Campania con la sua versione fritta nel periodo natalizio, alla Calabria e alla Sicilia, dove diventa piatto identitario, fino al Lazio con il tradizionale baccalà in pastella.
Riconoscere i prodotti norvegesi di qualità è semplice: portano il marchio ufficiale che garantisce origine e filiera certificata, sinonimo di sostenibilità, rispetto per l’ambiente e sicurezza alimentare. È il sigillo che racconta una storia di mare puro, lavoro sapiente e tradizioni che da secoli uniscono i pescatori norvegesi ai cuochi italiani.
Due nomi, due lavorazioni, un’unica grande origine: il merluzzo norvegese, che con baccalà e stoccafisso continua a unire il Nord e il Sud del nostro gusto.