Segreti in tavola
Le città italiane che salvano più pasti sono nel centro-nord: Roma, Reggio Emilia e Pesaro in vetta alle rispettive categorie, secondo la classifica stilata da Too Good To Go, che ha analizzato il numero di pasti salvati nel 2024 nei capoluoghi di provincia italiani suddividendoli per dimensione.
Dalle grandi metropoli ai centri medi, fino ai piccoli comuni, l’impegno nel ridurre lo spreco alimentare evidenzia una partecipazione trasversale, segnale di una sensibilità sempre più diffusa e condivisa.
- Grandi città (oltre 300.000 abitanti): Roma si posiziona al primo posto, seguita da Milano, Torino, Genova e Bologna. In questi centri urbani si registra una continua crescita nella consapevolezza e nell’adozione di soluzioni antispreco.
- Città medie (100.000–300.000 abitanti): Reggio Emilia guida la classifica, davanti a Modena, Verona, Cagliari e Padova. Qui si distingue l’attiva partecipazione dei cittadini, supportata da una rete solida di esercenti aderenti.
- Piccoli comuni (meno di 100.000 abitanti): Anche le realtà più contenute giocano un ruolo cruciale. In testa Pesaro, seguita da Cuneo, Pavia, Pisa e Lecce. Pur con numeri assoluti inferiori, queste città mostrano una forte sensibilità locale e un’alta adesione all’iniziativa
Ridurre lo spreco alimentare è una priorità per la stragrande maggioranza degli italiani (78%), che mostrano una consapevolezza elevata e un impegno concreto sul tema. Tuttavia, i dati rivelano una realtà ancora lontana da modelli davvero virtuosi, con ampi margini di miglioramento e differenze regionali.
In questa puntata Filippo Ferrari, responsabile della comunicazione di To Good to Go ci racconta della fotografia scattata dall’azienda a impatto sociale attiva nel contrasto allo spreco alimentare che ha stilato la classifica delle città italiane più virtuose nell’utilizzo della sua app per salvare pasti invenduti nel 2024. A completare il quadro, una ricerca condotta in collaborazione con YouGov che indaga l’atteggiamento degli italiani nei confronti dello spreco alimentare.
Il 31% degli italiani spreca cibo almeno una volta a settimana, con una maggior incidenza soprattutto nel Sud Italia;
Le principali cause dello spreco sono: dimenticanza degli alimenti in frigorifero o sugli scaffali (41%) e superamento della data di scadenza (37%). Di fronte agli avanzi, il 78% li consuma il giorno successivo, soprattutto al Centro. Nel Nord-Ovest si preferisce congelarli, mentre al Sud e nelle Isole è più comune condividerli con altri. Quasi un italiano su due (46%) conosce o utilizza app contro lo spreco alimentare, in particolare tra i giovani (25–34 anni) e le famiglie con figli.