Segreti in tavola
C’è un peperoncino che ha il sapore dell’estremo e il profumo dell’Oriente: si chiama Naga Morich, ed è uno dei peperoncini più piccanti al mondo. Il suo nome in sanscrito significa proprio “peperoncino cobra” – e, in effetti, il suo morso è letale… almeno per le papille meno allenate!
Originario del Bangladesh e del nord-est dell’India, in particolare delle regioni del Nagaland e Assam, il Naga Morich è un parente stretto del celeberrimo Bhut Jolokia. Ma con una piccola, feroce differenza: la sua piccantezza, che può raggiungere oltre un milione di unità Scoville, ha un attacco più diretto e persistente, con un retrogusto fruttato sorprendente.
Negli ultimi anni ha varcato i confini asiatici e viene coltivato anche in Italia, in particolare nelle regioni del Sud – Calabria, Sicilia e Puglia – dove clima e terreno ne esaltano il carattere esplosivo. Coltivarlo richiede attenzione, ma i frutti – piccoli, rugosi e dal rosso intenso – sono vere pepite piccanti.
Sul piano nutrizionale, il Naga Morich è una piccola bomba di vitamina C, capsaicina – con forti proprietà antinfiammatorie e analgesiche – e antiossidanti naturali. Ma attenzione: si usa in dosi minuscole! Bastano pochissimi grammi per trasformare un piatto da semplice a… indimenticabile.
In cucina è l’ingrediente segreto di molte salse piccanti artigianali, oli aromatizzati, chutney e marinature per carni. Un esempio? Una salsa agrodolce al mango e Naga Morich, perfetta per accompagnare pollo grigliato o formaggi freschi. Oppure una crema piccante con pomodorini secchi e mandorle, ideale per dare carattere a una bruschetta o a un primo piatto.
Come conservarlo? Fresco si mantiene per pochi giorni, ma si può essiccare o congelare. Oppure si può preparare una conserva sott’olio – facendo però attenzione alle corrette norme igieniche – o un olio piccante da usare a gocce.
Il Naga Morich non è un peperoncino per tutti, ma chi lo sa domare scopre un mondo nuovo: non solo piccantezza, ma profondità, profumo e… un pizzico di coraggio!