Segreti in tavola
Conosci la santoreggia? Questa pianta aromatica, dalle mille sfumature, era un tempo molto apprezzata. Non solo per il suo sapore, ma anche per le sue virtù curative, tanto da essere una vera protagonista nelle cucine e nelle credenze popolari. Oggi è meno diffusa, eppure chi la conosce ne apprezza l’aroma intenso e pungente, con note che ricordano il timo e la menta.
Origini e Varietà
Originaria del Mediterraneo orientale, la santoreggia era già nota a Greci e Romani, che la consideravano una pianta afrodisiaca e ne apprezzavano le sue qualità digestive. Esistono due varietà principali:
- La santoreggia estiva (Satureja hortensis): è annuale.
- La santoreggia invernale (Satureja montana): è perenne, più resistente e ha un gusto più deciso.
In Italia, la santoreggia cresce spontaneamente nelle zone collinari e montane del Centro-Sud. Viene anche coltivata, specialmente in Liguria, Toscana, Abruzzo e Calabria. La raccolta delle foglie e delle sommità fiorite avviene in estate, tra giugno e settembre, quando la pianta è in piena fioritura e i suoi oli essenziali sono più concentrati.
Conservazione e Uso
Dopo la raccolta, puoi conservare la santoreggia essiccata. Appendila in mazzetti all’ombra e in un luogo ben ventilato. Una volta secca, si sbriciola facilmente e si conserva al meglio in barattoli ermetici, al riparo dalla luce. Il suo profumo dura a lungo, e basta un pizzico per trasformare il carattere di un piatto!
In cucina, la santoreggia si sposa perfettamente con i legumi – lenticchie, fagioli, ceci – rendendoli più digeribili e profumati. È ottima anche con le carni bianche, le verdure grigliate e nei ripieni rustici.
- In alcune zone della Toscana, si usa nei fagioli all’uccelletto al posto della salvia, per un tocco più “selvatico”.
- In Calabria e in Abruzzo, viene aggiunta a conserve e salumi, come nel salsicciotto abruzzese, dove esalta il gusto della carne stagionata.
La santoreggia è un’erba che narra storie antiche, un piccolo tesoro aromatico da riscoprire. È capace di dare a ogni piatto un sapore intenso e autentico, con un pizzico di quel mistero tipico del Mediterraneo.
Hai mai provato la santoreggia in cucina?