San Diego non è un semplice luogo di passaggio. È un autentico punto d’incontro: di culture vibranti, di storie intrecciate, di mondi che dialogano.

C’è qualcosa di profondamente umano qui. Forse perché si respira la vicinanza con il Messico in ogni dettaglio: nei colori vivaci delle strade, nei profumi avvolgenti della cucina, nella musica che pulsa tra i muri. Ho camminato nel Barrio Logan, dove i murales non sono solo dipinti, ma grida potenti, preghiere silenziose e sogni a cielo aperto.

Poi, cambiando completamente scenario, sono entrato nel Balboa Park: un’oasi di eleganza spagnola, con giardini impeccabili e musei che sembrano custodire segreti di un altro tempo. Ho respirato bellezza e un senso di ordine armonioso. E poi, come spesso accade quando ci si lascia guidare dalla curiosità, mi sono perso nei vicoli vibranti della Gaslamp Quarter, dove ogni locale racconta una storia e ogni sedia sembra conservare un’anima.

Ma forse il momento più intenso l’ho vissuto a La Jolla, osservando in silenzio le foche riposare serenamente sugli scogli. Nessuno le disturba; un patto tacito, un accordo implicito tra uomo e natura. E in quel silenzio rispettoso, ho colto la vera essenza di San Diego: una città accogliente, profondamente rispettosa, dall’anima autentica.

Ultima tappa annunciata: Marina del Rey. Dove il viaggio non giunge al termine… ma si trasforma in qualcosa di nuovo.