Segreti in tavola

26.05.2025
Rosse, dolci, succose: è tempo di ciliegie!
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Quando arriva la primavera inoltrata, le campagne italiane si punteggiano di piccoli frutti rubini che profumano d’estate: sono le ciliegie, tra i doni più attesi della stagione. Ma da dove vengono queste delizie così amate?

La storia della ciliegia affonda le radici in Asia Minore, tra l’area del Mar Nero e l’attuale Turchia. Fu proprio da qui che, secondo Plinio il Vecchio, il generale romano Lucullo nel I secolo a.C. le portò a Roma dopo una campagna militare a Cerasunte – nome che, guarda caso, ricorda molto il termine latino “cerasum”, da cui deriva il nostro “ciliegia”.

Da allora, la pianta del ciliegio ha trovato casa nelle campagne italiane, grazie al suo amore per i climi temperati e alla bellezza dei suoi fiori che, ancora oggi, aprono la stagione primaverile con un tocco di poesia. Le regioni in cui la coltivazione è più diffusa sono la Puglia – con la celebre Ferrovia di Turi, la Campania, il Veneto, l’Emilia-Romagna e il Lazio, soprattutto nelle zone collinari.

Ma come si riconosce una ciliegia di qualità? Deve essere soda, lucida, di un bel rosso brillante o scuro a seconda della varietà, e il picciolo – quel piccolo gambo verde – deve essere ben attaccato e ancora fresco. Se si stacca con facilità, significa che il frutto è maturo al punto giusto. Inoltre, attenzione alla buccia: non deve avere ammaccature, screpolature o segni di disidratazione.

In Italia esistono moltissime varietà, più di cento, ma le più coltivate sono alcune vere star. Oltre alla Ferrovia, famosa per le sue dimensioni generose e il gusto dolce, troviamo la Durone di Vignola, polposa e croccante, la Sandra e la Bigarreau, apprezzata anche per la sua resistenza al trasporto. In alcune zone si coltivano anche le amarene e le visciole, varietà più acidule e perfette per conserve e liquori.

Dal punto di vista nutrizionale, le ciliegie sono un piccolo concentrato di benessere: ricche di vitamina C, potassio e antiossidanti come gli antociani – responsabili del loro colore acceso – aiutano a contrastare l’invecchiamento cellulare e favoriscono la diuresi. E tutto questo con appena 50 calorie per 100 grammi!

E in cucina? Le ciliegie sono protagoniste di dolci golosi e tradizionali. Pensiamo alla crostata di ciliegie, semplice e profumata, o alla clafoutis, un dolce di origine francese che però ha trovato molte varianti regionali anche da noi. In Emilia si preparano le ciliegie sotto spirito, in Campania il risotto alle ciliegie è una curiosità estiva, e in tutta Italia si preparano confetture, composte e perfino salse agrodolci per accompagnare carni bianche o formaggi stagionati.

Insomma, la ciliegia non è solo un frutto: è una piccola meraviglia che racconta storia, gusto e territorio. E si sa… una tira l’altra!