Segreti in tavola

22.03.2018

Siete in cerca di un dolcificante naturale per sostituire lo zucchero? La stevia potrebbe fare per voi. È un piccolo arbusto perenne originario delle montagne tra Paraguay e Brasile, dove è conosciuta e utilizzata da millenni sia per il suo potere dolcificante, sia per le sue proprietà medicinali.

Nonostante la stevia sia stata per tanti anni al centro di numerosi dibattiti sulla sua sicurezza, non è stato possibile dimostrare che faccia male, anzi, la stevia è ricca di ferro, manganese e cobalto, è priva di calorie e caffeina, contiene vitamine, proteine e numerose sostanze con proprietà antibatteriche, antiacide e ipotensive. È un’ottima alternativa per i diabetici e per chi segue una dieta ipocalorica.

Inoltre la stevia presenta altri vantaggi: il suo potere edulcorante arriva a essere fino a 300 volte più potente di quello del saccarosio. È molto stabile al calore e al ph, non fermenta, non caramella e ha un’ottima solubilità in acqua.

È utilizzata per produrre moltissime bevande light, e ovviamente si può trovare in commercio in tutti i supermercati come dolcificante, in polvere, in pastiglie o in gocce.

Sapevate che gli indigeni Guaraní utilizzavano la stevia per addolcire il mate? Se volete scoprire come si prepara questa tipica bevanda sudamericana, eccola qui!

Il Mate
Ingredienti

Erba mate
Foglie di stevia

(NB: l’ideale sarebbe avere a disposizione la tradizionale tazza di zucca e la cannuccia di metallo; in alternativa, si può utilizzare una teiera munita di filtro in cui l’erba mate andrà lasciata in ebollizione per almeno 15 minuti)

Preparazione

Tritate una o due foglioline di stevia e mischiatele all’erba mate. Riempite la tazza fino a metà con le foglie essiccate di stevia e mate. Coprite la tazza con il palmo della mano, rovesciatela e scuotete le foglie, poi eliminate la polvere che si depositerà sul palmo della vostra mano. Inclinate la tazza per far depositare le foglie su un solo lato, poi inserite la cannuccia nella metà senza foglie. Riempite con acqua calda (ma non bollente), lasciando asciutta la parte superiore delle foglie. Dopo aver lasciato in infusione due minuti, tradizionalmente si beve tutto in una volta dalla stessa tazza, poi si passa a un compagno che ripeterà il procedimento. Con le stesse foglie si può aggiungere acqua calda fino a 20 volte.