Segreti in tavola

15.03.2019
Rafano
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È una pianta che ha un sapore acidulo, piccantino, e viene chiamata in tanti modi diversi: per esempio barbaforte, cren, e poi quello più conosciuto, rafano.
È una pianta erbacea perenne della stessa famiglia dei ravanelli e della senape, e infatti il gusto è simile, un po’ acre e pungente. Il rafano è originario dell’Europa orientale ma oggi si coltiva in tanti altri paesi del mondo, anche in Italia, soprattutto nel nord.

È uno dei classici cibi che o si amano o si odiano, proprio per via del suo sapore tutto particolare. Se vi piace il wasabi o la senape, molto probabilmente apprezzerete anche il rafano.

Di questa pianta si utilizza soprattutto la radice, che può essere mangiata anche da sola, a fettine o alla julienne, ma di solito si aggiunge a altri piatti per insaporirli, per esempio insalate o piatti di carne. La radice del rafano si utilizza per preparare la famosa salsa cren, di solito con aggiunta di aceto e pane. In realtà se ne potrebbero mangiare anche le foglie, quando sono ancora molto tenere. Comunque è piuttosto difficile trovare il rafano fresco in commercio, di solito si trova sott’aceto.

Il rafano contiene tante sostanze benefiche per il nostro organismo: vitamina B1 e C, sali minerali, e composti con proprietà antibiotiche, antinfiammatorie e depurative. Da sempre viene utilizzato per trattare reumatismi, difficoltà respiratorie, infezioni urinarie e problemi di digestione. Andrebbe però evitato se si soffre di gastrite o problemi renali.

Volete scoprire il segreto per preparare la salsa cren perfetta? Ecco la ricetta!

La Ricetta

Salsa cren

Ingredienti
100 g di rafano (radice)
Aceto di vino o di mele
Mollica di pane o pangrattato
Sale e zucchero

Preparazione
Lavate e sbucciate la radice di rafano, poi tagliatela a pezzetti e tritatela nel frullatore. Aggiungete un cucchiaino di zucchero, un pizzico di sale, e se volete attenuare un po’ il sapore un po’ di pangrattato o mollica di pane. Riempite dei vasetti di vetro sterilizzati con il composto ottenuto e coprite con l’aceto. Lasciate riposare in frigo per 20 giorni prima di consumare la salsa.