Segreti in tavola

12.05.2019
Pokè hawaiano
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Avete mai sentito parlare del poke POK – HAI? Immagino che abbiate visto a Roma come nelle altre grandi città italiane la nascita di nuovi ristoranti dedicati a queste ricette, che sono delle insalate esotiche.

Il poké nasce come spuntino salutare dei pescatori dell’Oceano pacifico che tagliavano il pesce appena pescato in piccoli pezzi e lo condivano con sale marino e alghe e lo mangiavano con il riso.

Gli ingredienti principali, infatti, sono dei cubetti di pesce crudo conditi e marinati con diversi ingredienti: salsa di soia, olio di sesamo, sale marino e cipollina e/o cipolla alle Hawaii usano quella dolce di Maui. Possono essere aggiunti peperoncino, peperone, avocado, alghe (soprattutto la locale alga rossa Limu), ma anche semi di sesamo e uova di pesce, noci di macadamia o Inamona, un condimento di noci moluccane tostate e tritate.

La parola hawaiana “poke” significa proprio “affettare, sezionare o tagliare di traverso a pezzettini”: la misura di questi bocconi può variare a seconda dei gusti. Tradizionalmente il poke viene servito già composto, ma in alcuni ristoranti e bar è possibile scegliere da ingredienti in esposizione, da poter mescolare a piacimento.

Anche i tipi di pesce e di frutti di mare possono variare: il poke nasce come insalata di tonno fresco pinna gialla (che si dice “ahi” in lingua hawaiana), ma oggi potete trovare Pok-ahi con salmone piuttosto che polpo, granchio, muscoli o vongole.

Insomma, il limite è la nostra fantasia!