Segreti in tavola

09.08.2025
Piccoli ma diversi: il datterino e il ciliegino, due gioielli dell’orto italiano.
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Sono piccoli, rossi e succosi, ma non sono affatto uguali. Il pomodoro datterino e il ciliegino, protagonisti di insalate estive, conserve dolcissime e sughi profumati, nascono entrambi sotto il sole del Sud Italia, ma ognuno ha una storia e una personalità tutta sua. Scopriamo le differenze tra datterino e ciliegino e come valorizzarli al meglio in cucina.

Il Pomodoro Ciliegino: freschezza e versatilità a crudo

Il pomodoro ciliegino, tondeggiante e brillante, è originario delle terre calde della Sicilia e della Puglia, dove viene coltivato soprattutto nelle zone costiere, sia in serra che a pieno campo. Cresce in grappoli generosi e viene raccolto a mano per preservarne la forma e la delicatezza.

Questo pomodoro si distingue per un sapore equilibrato, con una piacevole nota di acidità che lo rende perfetto per l’uso a crudo. È l’ideale in insalate fresche, bruschette croccanti o infilzato negli spiedini estivi con mozzarella e basilico. Tra le ricette regionali, il ciliegino è il protagonista della celebre caprese campana e del pane cunzato siciliano, e accompagna spesso il pesce azzurro.

Il Pomodoro Datterino: dolcezza intensa per le tue ricette cotte

Il datterino, invece, è più allungato, simile a un piccolo dattero (da cui il nome), e ha una polpa densa e straordinariamente dolce. Anche questo pomodoro cresce prevalentemente nel Sud Italia, con una particolare concentrazione nelle campagne del ragusano e nella piana del Sele, in Campania.

A differenza del ciliegino, il datterino contiene meno acqua e quasi nessuna acidità, qualità che lo rende ideale per la cottura. Pensiamo al sugo di datterini che profuma le orecchiette con burrata e basilico, o a una teglia di alici al forno con datterini confit. Il datterino è l’ingrediente segreto di tanti sughi veloci, come nel classico spaghetto ai datterini della tradizione napoletana o nella pasta alla norma rivisitata.

Raccolta e conservazione: i segreti per gustare al meglio i tuoi pomodori

La raccolta di entrambi i pomodori avviene nei mesi più caldi, da giugno a settembre, rigorosamente a mano. Una volta raccolti, vengono conservati per pochi giorni al fresco. Il segreto è “mai in frigo”, per non alterarne profumo e consistenza e preservare le loro proprietà. In alternativa, si trasformano in conserve, passate, o vengono lasciati interi in vasetto, sott’olio o al naturale.