Segreti in tavola
La risposta sta tutta in un intreccio unico di territorio, clima e cultura. La pianura modenese, abbracciata dal fiume Po e protetta dagli Appennini, offre da secoli le condizioni ideali per la coltivazione delle uve tipiche utilizzate per la sua produzione, come Trebbiano e Lambrusco. Il clima continentale, con estati calde e inverni freddi, è perfetto per accompagnare le diverse fasi di maturazione e affinamento dell’aceto: il calore favorisce la concentrazione del mosto, mentre il freddo invernale ne rallenta l’evoluzione, contribuendo allo sviluppo della sua straordinaria complessità aromatica.
Ma non è solo una questione di clima. Modena vanta una tradizione millenaria nella lavorazione degli aceti, testimoniata da documenti risalenti al Medioevo e alle corti estensi, dove il “balsamico” era considerato un elisir prezioso, più vicino a una medicina o a un dono dare che a un semplice condimento.
È proprio grazie a questa eredità culturale, custodita e tramandata con cura da generazioni di famiglie, che oggi l’Aceto Balsamico di Modena è diventato un prodotto tutelato da un’Indicazione Geografica Protetta, riconosciuta a livello europeo. Un simbolo della qualità italiana, frutto di un saper fare antico che solo qui, in questo territorio, può esprimere la sua autenticità.