Segreti in tavola

22.07.2019
Peperone di Senise IGP
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– Sembra un peperoncino ma non lo è: sto parlando del gustosissimo peperone di Senise, prodotto della Basilicata riconosciuto IGP.

– Il peperone di Senise IGP viene dall’America: fu introdotto in Europa nel XVI e XVII secolo ed è ora uno dei prodotti di punta dell’area della Basilicata compresa tra Potenza e Matera.

– A dispetto della forma, questo peperone non è piccante. Ha infatti un gradevole sapore dolce e si consuma soprattutto essiccato. Nell’uso tradizionale viene ridotto in polvere per ottenere un condimento molto aromatico dalle proprietà conservanti, con cui si preparano molti salumi lucani. Pare sia questo il motivo per cui il suo nome dialettale è zafaran: proprio come lo zafferano, infatti, si consuma spesso in polvere.

– L’essiccazione avviene secondo metodi tradizionali: i peperoni di Senise appena raccolti vengono poi appesi in lunghe collane fatte a mano, lasciati alla luce indiretta del sole in luoghi areati per poi essere messi in forno per completare la disidratazione. Questi peperoni secchi vengono tradizionalmente fritti in olio e salati, e diventano “cruschi”, cioè croccanti: sono ottimi come accompagnamento per la pasta, carne rossa e pesce.

– Esistono tre varietà del peperone di Senise: “appuntito”, “tronco” e “uncino”. Tutte sono piantate tra febbraio e marzo e raccolte manualmente in agosto. Il peperone di Senise IGP ha colore rosso porpora, forma conica e piccole dimensioni.

– Un segreto? Se volete friggere i peperoni di Senise in olio bollente, secondo la ricetta tradizionale, non buttate l’olio di frittura! È infatti delizioso come condimento per le uova, strapazzate o all’occhio di bue, o anche per la pasta o per insaporire piatti di pesce.