Travel Experience

28.06.2021
Oporto, la porta verso tutti i colori
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Perdonate il gioco di parole ma questa volta vi porto a Oporto.
Il nome in portoghese di una grande città che non significa il porto, bensì “la porta“. E allora fate come me, varcatela con un sacco di aspettative.
Dico questo perché arrivando in un pomeriggio tardo la prima cosa che mi ha colpito è il tramonto.
Il sole scompare esattamente al centro della foce del fiume Douro, tingendo di rosso il cielo e le facciate delle case (già colorate) di Ribeira.
Ma il meglio, o peggio, è arrivato al mattino dopo, perché il primo impatto con Oporto può essere tosto, e, nel mio caso, persino debilitante.
Dolori alle gambe il mattino dopo il primo giorno di visita? Benvenuti a Oporto, la città dove i saliscendi si caratterizzano infatti per essere sempre-sali e mai-scendi, mettendo a dura prova anche i più sportivi.
Come sopravvivere ai sali-scendi di Oporto?
Tenere sempre ben in mente la meta. Superate le salite infatti si apriranno davanti a voi gli scorci più spettacolari: dalla Cattedrale del Sé alla chiesa di Santo Ildefonso, che si specchia dal lato opposto nell’Igreja dos Clérigos.
E se la forza di volontà dovesse venire meno a metà salita, basti ricordare che una francesinha (piatto tipico della città a base di pane, formaggio, patatine fritte e salsa alla birra) corrisponde a circa 1300 kcal, che in passi sarebbero poi più di 30mila.
Ma permettetemi per una volta la trasgressione consigliandovi nella zona di Vila Nova de Gaia, le cantine do Oporto, dove il famoso vino portoghese è lasciato ad invecchiare. Visitarle e attraversare i corridoi bui pieni di botti grandi e piccole con obiettivo finale la degustazione, è un’esperienza che tutti, astemi e non, dovrebbero fare almeno una volta nella vita.
Cosa vi porterete a casa? Almeno una bottiglia di vino e un’infinità di argomenti di conversazione. Scoprirete infatti che il Porto può essere bianco, rosso, tawny, ruby, late bottled, di annata. Per una volta bevete tanto alla mia salute, di sicuro ne vedrete anche voi di tutti colori.

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Travel Experience dedicato a Manaus)