Segreti in tavola
E’ una ricetta antica, povera e geniale, nata dalle mani dei contadini del sud della Spagna. Di cosa sto parlando? Del Gaspacho! che oggi si festeggia in tutto il mondo! Prima ancora che arrivassero i pomodori dal Nuovo Mondo, il gaspacho era una miscela umile di pane secco, olio extravergine d’oliva, aceto e aglio. Una sorta di “energia liquida” per affrontare il lavoro nei campi sotto il caldo implacabile. Poi, nel XVI secolo, l’arrivo del pomodoro lo ha trasformato nel piatto iconico che conosciamo oggi: rosso brillante, fresco, aromatico… l’essenza dell’estate in una ciotola.
Gli ingredienti del gaspacho perfetto sono pochi, ma devono essere scelti con cura: pomodori maturi, peperoni rossi, cetrioli croccanti, cipolla dolce, aglio, pane raffermo, un ottimo olio extravergine d’oliva, aceto di vino – o meglio ancora, aceto di Jerez – e un pizzico di sale. Nulla di più, perché il segreto sta tutto nella qualità e nella freschezza.
E allora, come prepararlo al meglio? Prima regola: ingredienti freddi, sempre. Tagliate le verdure e fatele riposare in frigo almeno un’ora, con un filo d’olio e l’aceto: così i sapori si armonizzano e la vostra crema avrà un equilibrio perfetto. Seconda regola: il pane. Va ammollato in acqua o nel succo dei pomodori per dare alla zuppa quella consistenza vellutata che la rende unica. Terza regola: frullare a lungo, fino a ottenere una crema liscia e lucida. E se volete un risultato davvero professionale, passate tutto al setaccio fine.
E infine, la magia del servizio: il gaspacho va gustato freddissimo, quasi gelato. Decoratelo con cubetti di verdure fresche, qualche crostino croccante, un filo d’olio e – per gli audaci – una goccia di tabasco o un pizzico di paprika affumicata.
È una ricetta semplice, ma straordinaria, che porta con sé il profumo del Mediterraneo, la storia della cucina contadina e quella leggerezza che solo i piatti estivi sanno regalare. Perché il gaspacho, alla fine, è molto più di una zuppa fredda: è un sorso di sole.