Segreti in tavola
Oggi si festeggia il Maritozzo, uno dei simboli più golosi della Capitale.
Il suo nome sembra quasi uno scherzo: “maritozzo”, diminutivo affettuoso di marito. Perché? Perché nel Medioevo era il dolce che gli uomini regalavano alle future spose, nascondendoci dentro anche piccoli doni o anelli. Un gesto d’amore… molto zuccheroso! E pensare che la ricetta affonda le radici ancora più indietro nel tempo, all’epoca dei Romani, quando si preparavano panini dolci con miele e uvetta, antenati diretti del nostro protagonista.
Il maritozzo classico romano è semplice ma perfetto: un panino morbido, leggermente dolce, profumato di agrumi e vaniglia, fatto con farina, lievito, zucchero, uova, burro e un po’ d’olio. La vera magia arriva dopo: un taglio profondo – ma non fino in fondo – e una nuvola di panna montata fresca, montata a neve soffice e mai troppo zuccherata, che deve letteralmente traboccare.
Le varianti non mancano: c’è il maritozzetto da colazione, più piccolo e senza panna; quello quaresimale, con uvetta e pinoli; le versioni moderne con creme, cioccolato, pistacchio… ma il classico rimane imbattibile. A Roma, poi, ogni quartiere ha la sua pasticceria del cuore, e ognuna custodisce il segreto della consistenza perfetta.
Come si gusta? La regola è una sola: con le mani. Il maritozzo va addentato, vissuto, condiviso… o gelosamente custodito per sé. È perfetto a colazione con un cappuccino, ma anche come peccato di gola a metà mattina o come dolce coccola serale. La panna deve essere fresca, fredda, soffice: quel contrasto con la morbidezza dell’impasto caldo o appena sfornato è pura poesia.
E allora, come si riconosce il vero maritozzo? Colpo d’occhio: forma ovale, doratura leggera, una lucidatura sottile in superficie e quel taglio centrale pieno di panna. Al morso deve essere morbido, leggermente elastico, profumato ma non troppo dolce. E soprattutto non deve stuccare: il maritozzo è equilibrio, tradizione e golosità insieme.
Un dolce semplice, popolare, romano fino al midollo… ma capace di conquistare chiunque.