Segreti in tavola

03.06.2021
Nicco Nesi ci svela i segreti del Whisky: la produzione
PLAY

Come si produce il whisky? Abbiamo visto che gli ingredienti sono sostanzialmente 2: acqua e malto d’orzo. Intanto: cos’è il malto d’orzo? È il chicco che tramite un processo fisico e chimico si trasforma in zuccheri (il maltosio). Una volta che abbiamo il malto, va seccato e poi tostato. Qui entrano in gioco, legno, torba e gas. La tostatura conferisce aromi importanti al malto. I chicchi tostati e aromatici vengono macinati e messi in acqua. Poi riversati in tini di fermentazione. Il procedimento è simile a quello della birra. Si può dire che ogni bottiglia di birra prodotta è un sorso di whisky in meno.
Adesso comincia la differenza. La parte della distillazione. Processo antichissimo, risalente ai mesopotami. Tramite il calore e un alambicco, si separa la parte alcolica da quella meramente liquida. Poi col raffreddamento si condensa il gas ottenuto creando il vero e proprio distillato.
Ma siamo ancora molto lontani dal whisky. Adesso questo distillato deve essere messo in botti a riposare e invecchiare. Almeno 3 anni. Le botti da invecchiamento sono quelle ex-sherry e ex-bourbon. Conferiscono sapore e caratteristiche all’acquavite ottenuta. L’invecchiamento può durare un tempo indefinito. È in questo momento che il whisky diventa quello che conosciamo. E assume tutte quelle sfaccettature aromatiche che ce lo fanno amare.

Ma se volete saperne di più, vi invito a leggere il mio libro whisky. Su www.corradotedeschieditore.com/ anche in formato digitale. Oppure su Amazon

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento di Nicco Nesi dedicato al whisky e alle regioni della Scozia dove viene prodotto)