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26.03.2020
Napoli
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Ci sono città che hanno due dimensioni: una di superficie, visibile a tutti, con i monumenti, i negozi, i ristoranti, il traffico; l’altra, quella nascosta, silenziosa, misteriosa che si sviluppa sotto la prima. Napoli è forse l’esempio più conosciuto di questo dualismo. Il sottosuolo della città è infatti uninsieme di gallerie, cripte, saloni e cisterne che hanno origine circa 5000 anni fa anche se dobbiamo ai greci e poi ai romani lo sfruttamento del sottosuolo per l’estrazione del tufo necessario alla costruzione della città di sovrastante. Alle cave di tufo si aggiunse poi la costruzione degli acquedotti necessari all’approvigionamento idrico. Ma gli usi del sottosuolo nella storia furono anche molto meno leciti, infatti tramite questi cunicoli era possibile entrare liberamente nelle case, senza essere ovviamente invitati e magari dar la colpa dei rumori sospetti alla presenza del munaciello, personaggio del folclore partenopeo. La storia del sottosuolo di Napoli non finisce qui, durante la seconda guerra mondiale vennero utilizzati come rifugianti-aerei e successivamente alcune aree furono adibite a deposito dei mezzi sequestrati, auto, motocicli tuttora visibili. Gli accessi a questo mondo ipogeo sono molteplici ma per vivere questa avventura ci dovremo appoggiare ad associazioni come Napoli Sotterranea che organizzano dei veri e propri tour guidati.