Segreti in tavola

21.01.2019
Miele della Lunigiana DOP
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– D’inverno non c’è niente di meglio di una bella tazza di tè, magari addolcito da un cucchiaino di miele. Ma con tante varietà diverse in commercio, quale scegliere?
– Io oggi ho scelto di parlarvi del gustosissimo miele della Lunigiana, prodotto in Toscana, in provincia di Massa Carrara.
– La produzione di miele in quelle zone ha origini molto antiche: già se ne trova testimonianza in un documento del 1508. Si tratta di un’area da sempre vocata all’apicoltura, e oggi ancora di più: infatti la Lunigiana è una zona in cui l’intervento umano e lo sviluppo industriale sono stati limitati, e di conseguenza le caratteristiche naturali del territorio si sono conservate molto bene.
– La lunga tradizione di produzione del miele e le caratteristiche territoriali e climatiche, che rendono la zona un habitat ideale per le api, hanno fatto sì che il miele della Lunigiana ottenesse il riconoscimento europeo DOP: infatti non sarebbe possibile ottenere un prodotto simile al di fuori dell’area di produzione, senza il concorso di tutti questi fattori.
– Il miele della Lunigiana è commercializzato in due tipologie: quello di acacia, che si presenta chiaro, con consistenza viscosa e sapore molto dolce, e poi quello di castagno, che mantiene a lungo la consistenza liquida (anche se può presentare cristallizzazioni), di color ambra scuro, odore penetrante e sapore persistente con una nota amara.
– Il miele è un alimento energetico composto da zuccheri semplici e altre sostanze benefiche come vitamine, oligominerali ed enzimi. Ha ottime proprietà per il nostro organismo: è remineralizzante, ha azione diuretica e digestiva, aiuta a proteggere e disintossicare il fegato, e aiuta a calmare la tosse grazie al suo effetto benefico sulle vie respiratorie.
– Ecco alcuni segreti per consumare il miele mantenendo al meglio tutte queste sostanze: la regola generale è cercare di evitare sempre di sottoporre il miele a temperature troppo elevate. Questo vuol dire che se volete aggiungerlo alle vostre bevande calde dovreste aspettare finché diventano tiepide, altrimenti correte il rischio di compromettere le sostanze benefiche presenti nel miele. In presenza di cristallizzazione, ricordate che si tratta di un processo del tutto naturale, che, anzi, è indice di qualità e genuinità del prodotto. Per far tornare liquido il miele, basterà riscaldarlo un po’, ma mi raccomando, a un massimo di 45º, perché altrimenti, come vi dicevo, molte vitamine ed enzimi verranno danneggiati irreparabilmente. E nonostante il miele si possa conservare per tantissimo tempo, cercate di non farlo invecchiare troppo, perché già dopo due anni si inizieranno a perdere alcune proprietà e caratteristiche organolettiche.