Segreti in tavola

14.09.2019
Mela Alto Adige IGP
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– Una mela al giorno toglie il medico di torno…, soprattutto quando parliamo di mele dell’Alto Adige IGP!
– Pensate che in Alto Adige l’area dedicata alla coltivazione delle mele è la più vasta area europea chiusa destinata alla frutticoltura: si parla di 18000 ettari, frazionati in appezzamenti ridotti, di circa 2-3 ettari l’uno, in cui oltre 7000 aziende familiari si dedicano alla coltivazione di mele.
– La posizione geografica di quest’area destinata alla frutticoltura assicura un prodotto di altissima qualità grazie al microclima perfetto: il clima tipicamente mediterraneo dell’Alto Adige, caratterizzato da primavere piovose e da un’estate e un autunno assolati, è ideale per la coltivazione delle mele. Inoltre le Alpi al nord proteggono l’area dai freddi venti. I 300 giorni di sole all’anno garantiscono alle mele le condizioni ideali per la maturazione sull’albero.
– Di tutte le mele che vengono prodotte in Alto Adige, il 4% sono biologiche o biodinamiche: pensate che l’Alto Adige è il principale fornitore europeo di mele biologiche.
– Il marchio IGP garantisce la provenienza e la qualità delle mele Alto Adige, che devono soddisfare severi standard e superare un rigido sistema di controlli.
– Esistono tantissime varietà di mele Alto Adige IGP, per esempio le Fuji, le Pink Lady o le Golden Delicious.
– Come sappiamo, le mele contengono tante sostanze benefiche per il nostro organismo: vitamine, sostanze antiossidanti, fibre… Il segreto per assumerne il più possibile è mangiarle con la buccia! Infatti la maggior parte di queste sostanze si concentrano proprio lì, soprattutto le fibre. Inoltre la buccia delle mele contiene acido ursolico, che pare aiuti a tenere a bada il peso corporeo. Ovviamente è meglio scegliere mele da agricoltura biologica, o almeno lavarle molto attentamente, in modo da evitare di ingerire anche eventuali sostanze che possono essere presenti sulla buccia.