Segreti in tavola

29.06.2021
#mangiamoitaliano – Rucola della Piana del Sele IGP
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Tra i prodotti italiani che hanno ricevuto recentemente il marchio europeo IGP c’è la rucola della Piana del Sele, in provincia di Salerno.

Si tratta di un tipo di rucola particolarmente saporita e dalle foglie croccanti e carnose, molto grandi e soprattutto ricche di sostanze benefiche per il nostro organismo. Infatti è ricca di vitamina C, A ed E, sostanze antiossidanti, e sali minerali come il calcio.

La coltivazione della Rucola della Piana del Sele IGP, è effettuata in tunnel o multi-tunnel, non riscaldati, coperti con film plastico al solo fine di proteggere la coltura dalla grandine e da piogge eccessive che potrebbero causare dannosi ristagni d’acqua. Nel periodo primaverile estivo può essere prodotta anche in pieno campo o sotto reti protettive. La semina viene effettuata impiegando sementi certificate e OGM free con l’impiego di seminatrici di precisione. È consentita la tecnica del trapianto.

La Piana del Sele è un habitat unico: il terreno è di natura vulcanica e alluvionale, molto fertile, grazie all’azione congiunta del vicino Vesuvio e del fiume Sele. Inoltre il clima mediterraneo, con una scarsa escursione termica e temperature leggermente più elevate, è ideale per la coltivazione.

L’area di produzione della rucola della Piana del Sele comprende numerosi comuni della zona, e pensate che se ne producono circa 110 mila tonnellate all’anno!

Il sapore deciso e un po’ piccantino della rucola la rende ideale da aggiungere a insalate o anche da mangiare da sola, ed è buonissima in abbinamento con carni e formaggi. Di solito si mangia cruda ma si può anche cuocere in padella o bollita. Viene spesso utilizzata per preparare un gustoso pesto di rucola o nel classico abbinamento con bresaola e grana.

Volete sapere un segreto? Della rucola si possono utilizzare anche i semi, al posto dei semi di senape che appartiene alla stessa famiglia delle Brassicacee, ma anche per ricavarne un olio vegetale dal gusto molto gradevole. Provateci!

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato al pistacchio di Raffadeli)