Segreti in tavola

25.09.2020
#mangiamoitaliano: il Pecorino sardo DOP
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Siete alla ricerca di un formaggio versatile, che si possa utilizzare in diverse occasioni, mangiare da solo, grattugiare sulla pasta, e che possa avere sia un sapore gradevolmente dolce che intenso e piccantino a seconda della maturazione? Beh, sono sicura che già lo conoscete tutti, ma forse vi eravate mai resi conto della sua versatilità: sto parlando del buonissimo pecorino sardo.

Si tratta di un formaggio che dal 1996 può vantare il riconoscimento DOP, grazie alla sua antichissima tradizione storica e culturale, così come l’allevamento della pecora in Sardegna.
Il pecorino sardo si produce infatti interamente con latte di pecora sardo pastorizzato, ed è venduto in due versioni: quello fresco, che come vi dicevo presenta un sapore più dolce e delicato, ma anche una consistenza morbida e compatta, e poi c’è quello maturo, molto più stagionato, dal sapore più forte e gradevolmente tendente al piccante, il colore paglierino e la consistenza più dura.
Sapete cos’è che conferisce il suo irresistibile gusto al pecorino sardo? Le pecore sarde nascono e vengono allevate in un territorio montuoso ricco di erbe e arbusti aromatici, che conferiscono al latte, e di conseguenza al formaggio, un sapore unico e inimitabile.

Volete sapere il segreto per riconoscere il vero pecorino di Sardegna DOP? Tutte le forme di quello Dolce e di quello Maturo vengono immesse al consumo con il marchio della Denominazione disposto a raggiera e un bollino numerato che identifica univocamente ciascuna forma: il BOLLINO VERDE contraddistingue le forme di PECORINO SARDO DOLCE; il BOLLINO BLU le forme di PECORINO SARDO MATURO. Buon appetito e buon pecorino!

(Se l’hai perso leggi e ascolta l’approfondimento Segreti in tavola dedicato alla fregola)