Segreti in tavola

01.07.2025
Lorenzo Beretta all’asssemblea ASSICA: le sfide e le prospettive del settore salumi
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Il 2024 ha segnato un anno di eccellenza per l’export dei salumi italiani, dimostrando la competitività e la resilienza del settore anche in un contesto globale complesso. Le aziende italiane hanno risposto prontamente alle sfide, puntando sulla qualità e sicurezza dei prodotti, consolidando la loro presenza nei mercati tradizionali ed esplorando nuove opportunità nei Paesi terzi.

Nonostante i brillanti risultati nell’export, il quadro complessivo per il settore dei salumi rimane denso di complessità. La Peste Suina Africana continua a essere una sfida impegnativa e costante sul nostro territorio, a cui si aggiunge la nuova minaccia dell’Afta Epizootica. A pesare sui bilanci aziendali contribuiscono anche gli elevati costi di produzione.

Le crescenti incertezze geopolitiche aggiungono un ulteriore strato di complessità. Le recenti politiche dell’amministrazione americana, tra dazi e svalutazioni, stanno ridisegnando lo scenario commerciale. Questo rende più difficile l’export verso gli USA, un mercato che, dopo Francia e Germania, rappresenta il terzo sbocco per i nostri prodotti e quello con la crescita più rapida negli ultimi anni. Le preoccupazioni legate ai conflitti in corso influenzano la stabilità dei mercati globali, i costi di trasporto e la disponibilità di alcune materie prime, creando ulteriori ostacoli per le esportazioni e rendendo più complessa la pianificazione strategica.

Lorenzo Beretta, Presidente di ASSICA, sottolinea l’importanza cruciale di un dialogo continuo e proattivo con le istituzioni italiane ed europee. L’obiettivo è attuare strategie di supporto alle aziende del settore e tutelare la competitività del Made in Italy sui mercati internazionali. Beretta auspica inoltre un ritorno alle vie diplomatiche per scongiurare un ulteriore deterioramento della situazione. “Un altro shock, come quello determinato dal conflitto fra Russia e Ucraina, anche peggiore, rischierebbe seriamente di cancellare molte delle aziende che costituiscono il nostro settore e avrebbe un costo sociale insostenibile”, conclude Beretta.